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13 febbraio 2021
Elena Feresin

Sappada e la neve: come tornare indietro nel tempo

La neve ha il potere di farci viaggiare nel tempo e sperimentare il mondo a un ritmo più lento.
Per esempio, in estate, non ci vogliono più di 20 minuti di auto per percorrere la strada che da Sappada porta alle sorgenti del Piave. Ma in inverno non c'è altra alternativa che salire a piedi. 18 km totali fra andata e ritorno, 600 metri di dislivello e quasi cinque ore di escursione.
Si parte dalla fiabesca Cima Sappada seguendo le indicazioni per “Sorgenti del Piave” e “Monte Peralba”. Alla periferia del paese entriamo in Val Sesis, la vallata che ci condurrà proprio fino alla meta.
Il primo rifugio sul nostro cammino, il Rifugio Piani del Cristo, è chiuso. Con la neve a fargli da coperta, sembra un orso in letargo. Pochi minuti dopo raggiungiamo la Baita Al Rododendro. Se vuoi puoi concludere qui la gita e farti coccolare dalla cucina del rifugio. Se invece vuoi proseguire ma mangiare comunque qui, gestisci bene il tuo tempo poiché in inverno è l’unica struttura aperta sul percorso.
Più si sale, più la neve aumenta sul terreno e sulle cime degli alberi. Per gli ultimi due chilometri indossiamo le ciaspole mentre saliamo più in alto circondati dalle Dolomiti.
A destinazione non ci sono più di dieci persone sparpagliate. Siamo abbastanza distanti da non aver bisogno di una mascherina e sembra quasi un normale sabato senza pandemia.
Sappada la Cenerentola delle Dolomiti. È un paesino delizioso e strategico per trascorrere incredibili vacanze invernali ed estive. È il tipo di posto dove puoi rilassarti, fare escursioni, fare trekking, sciare, mangiare molto bene e, soprattutto, goderti la natura.
Associo Sappada a paesaggi meravigliosamente selvaggi, calore e intimità. Un borgo che si frappone come una calda e avvolgente coperta di lana tra la gente e le montagne.
Ed ecco perché dovresti visitarla.
 
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Elena Feresin

Mi chiamo Elena e sono innamorata del Friuli-Venezia Giulia. Sogno un mondo in cui tutti dicono Mandi e in cui il frico è famoso quanto la pizza. Faccio marketing per un’azienda di dispositivi medici e nel tempo libero leggo, scrivo e cerco luoghi inesplorati (o poco comunicati) del mio amato FVG.

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