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14 novembre 2020
Laura Monaro

Glam & architettura pedagogica: Berlam bar @Double Tree by Hilton

In un'occasione speciale festeggio con la mia famiglia al bar Berlam Coffee Tea & Cocktail del prestigioso Hotel Double Tree by Hilton di Trieste, un tempo il salone per le sedute della direzione della R.A.S., sede storica della Riunione Adriatica di Sicurtà, oggi uno standard di ospitalità del brand internazionale. Il nome del bar “Berlam” è legato alla memoria degli architetti Ruggero e Arduino (figlio) i quali progettarono il magnifico palazzo. Le ragioni che legittimarono la nascita dell'edificio, costruito tra il 1911 e il 1913, riguardano la storia dello sviluppo della Compagnia assicurativa. Il direttore generale allora in carica, Adolfo de Frigyessy, colse l'opportunità nel commissionare l'opera costruttiva per esprimere quell'etica del lavoro, il contenitore di una società al lavoro, il quale attraverso la propria immagine, doveva infondere sicurezza e affermare la propria capacità lavorativa. Questi messaggi furono raccolti da un'architettura “pedagogica” quale strumento di chiare e razionali scelte aziendali. Si trattò di esprimere dei valori, la fiducia nella collettività, gli ideali di una “società del lavoro”. Il palazzo doveva simbolicamente legare la città alle strutture terziarie della Trieste dei primi anni del Novecento. I toni pedagogici si rinvengono altresì nelle sculture del Mayer quali Pensiero e Azione, collocate negli archi della facciata assieme alle altre quattro figure allegoriche che simboleggiano gli elementi naturali, lo scultore Marin, sul balcone del primo piano, pone invece la Previdenza e la Protezione. L'edificio doveva esaltare la stabilità e la ricchezza evidenziando la presenza di un soggetto economico nuovo, al fine di trasmettere e consolidare una tradizione di efficienza. Il simbolo del grande palazzo a forma di forziere, lo scrigno delle certezze da comunicare al pubblico, le elaborate scenografie e gli archi celebrativi, riflettono l'eclettismo triestino che fondò le sue radici nella tradizione austro-ungarica. La volontà di dialogare con i cittadini fu espressa inoltre nella selezione dei materiali di pregio i quali echeggiano a tutt'oggi attrazione e fascino, momenti di un'epoca felice.
[fonte: Amerigo Restucci, Il palazzo della RAS a Trieste, “Quaderni Giuliani di Storia”, 1981, n. 2]

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Laura Monaro

Appassionata di viaggi e di escursioni in montagna, Accompagnatrice turistica, membro della Regia Società Geografica di Londra, ho vissuto negli Stati Uniti e in Trentino Alto Adige, sono promotrice della filosofia del viaggiare lento e sostenibile, alla riscoperta e valorizzazione della mia regione.

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