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12 marzo 2020

Perchè in Friuli si mangiano aringhe e baccalà nel giorno delle Ceneri

12 marzo 2020
Marina Del Colle

Perchè in Friuli si mangiano aringhe e baccalà nel giorno delle Ceneri

La tradizione del mangiare “di magro” durante il Mercoledì delle Ceneri trae origine dalle affermazioni prodotte dal Concilio Vaticano di Trento per il sostegno della religione cattolica; il merluzzo  viene menzionato per la prima volta nel 1561 nei menù dei Cardinali come “pesce stofìs”.
L'astensione prevedeva di non mangiare carni, dolci e grassi e secondo la tradizione popolare per “carni” si intendevano quelle degli animali presenti sull'arca di Noè.

Per i friulani iniziava quindi il “periodo della Renga” quando aringa e baccalà, due  pesci d'uso comune, consentivano di rispettare il precetto.
Furono i profiqui commerci della “Serenissima” che tra il IX e XV secolo aveva il monopolio delle  spezie in Europa a consentire l'arrivo anche nel povero territorio friulano di questi pesci essicati. Dal Mediterraneo partivano vino, legumi e stoffe e dai Paesi Baltici giungevano pelli e stoccafissi.
Solo nel 1600 però la voce stoccafisso si diffuse nei tariffari dei dazi o nelle spese dei monasteri.

Le aringhe più pregiate erano quelle conservate in barili di legno sotto sale, ma erano diffuse anche quelle affumicate dal colore dorato o argenteo.
A Istrago di Spilimbergo, un'osteria dallo spirito d'antan, attiva sin dal 1928 (lo testimonia un'ordinanza con tale data che vieta i giochi proibiti, come la mora), rinnova ogni anno questa usanza offrendo aringhe e baccalà preparati con ricetta segreta, tramandata da generazione in generazione.

È consentito conoscere solo il motto della “nonna Gina” : “Par fâ un bon bacalà bisugne falu bati di un mat e cuinçâ di un vuarp” (Per fare un buon baccalà bisogna farlo battere da un pazzo e condire da un cieco) e apprendere che per la preparazione delle tradizionali aringhe che prevede asciugatura, dissalazione e cottura il lavoro si protrae per oltre 10 giorni.
Ma la trattoria “Agli Amici” di Istrago è rinomata  soprattutto per la certezza di poter gustare l'ottimo bacalà anche tutti i rimanenti giorni dell'anno.
Provare per credere!
 
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Marina Del Colle

Mi sono occupata di organizzazione di Servizi Sociali e disagio, poi  direzione marketing e vendite di un'azienda in un'altra Regione. Sono mamma, sportiva e Accoglitore di città per il Comune di Spilimbergo ; viaggio in moto, bicicletta e fuoristrada per il mondo. Ritornata a vivere in Friuli apprezzo ogni giorno la bellezza e la fortuna di vivere in questo grande “parco-giochi”.
 

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