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22 gennaio 2021
Virna Di Lenardo

Gradini, sorrisi e un panorama mozzafiato

Chi giunge per la prima volta in Val Resia probabilmente si porrà la domanda “Ma Resia dov’è?”. Un paese di nome Resia in realtà non esiste! La vallata prende il nome dal torrente che la attraversa, il torrente Resia, e si compone di diverse frazioni sparse sul territorio.
Una delle più caratteristiche è sicuramente la frazione di Stolvizza che sorge ai piedi del monte Canin, la montagna principe della Val Resia e punto di riferimento per ogni resiano.
Stolvizza è stata l’unica frazione che, in seguito al forte sisma del 1976, ha conservato gran parte delle sue unità abitative. Arroccata sulla roccia, in una posizione apparentemente “scomoda”, Stolvizza si è salvata: la roccia ha attutito le scosse e protetto le sue case e i suoi abitanti!
Stolvizza, oggi, con il suo Borgo Kïkej, rimane uno dei pochi esempi di architettura tipica in tutta la Val Resia.
La passeggiata al Borgo è molto semplice e adatta a tutti. Seppur vi siano molti gradini e una salita da affrontare, vi sono anche diversi punti panoramici in cui potersi fermare per una sosta. Una volta raggiunto il “Belvedere” si apre una vista mozzafiato non soltanto sulla borgata di Stolvizza, ma anche su tutto il resto della vallata.
Il suono delle campane, il canto degli uccellini, il rumore dell’acqua riportano ad un’altra realtà, serena e rigenerante!
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Virna Di Lenardo

Esperta in promozione turistica, nella vita mi piace essere sempre impegnata in vari progetti culturali.
Affondo parte delle mie origini nella piccola Val Resia, per me fonte di ispirazione da cui ho imparato ad apprezzare e amare il mondo delle tradizioni e del folklore.
 

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