Un percorso alla scoperta degli angoli più nascosti del Porto Vecchio di Trieste, una zona per certi versi spettrale e immobile, dove il silenzio domina su ogni cosa, interrotto soltanto dai sibili del gelido vento invernale o dai versi dei gabbiani nelle calde giornate estive.
L'area del porto e dei magazzini circostanti viene raccontata attraverso cinque istantanee, che rappresentano la staticità di quel luogo un tempo così produttivo e brulicante di persone, diverso dagli altri porti del Mediterraneo e simile a quelli del Nord Europa.
L'intera zona, estesa per 67 ettari, conserva ancora gran parte dell'architettura originaria di fine Ottocento, ed è sottoposta attualmente ad un'opera di riqualificazione e riutilizzo.
Ho avuto modo di scoprire questa zona della mia città un po’ per caso, durante una maratona fotografica organizzata dall'Associazione Fotonordest di Trieste, e ne sono rimasta affascinata proprio per questo suo carattere silenzioso.
Al momento è possibile visitare il museo della centrale idrodinamica del porto, mentre fiere e mostre vengono spesso organizzate nei magazzini ristrutturati.
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Chiara Cardi