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18 agosto 2021
Martina Campagnolo

Santa Margherita del Gruagno: un borgo da scoprire

Il colle di S. Margherita del Gruagno sorge nei pressi di una falda freatica, caratteristica delle colline circostanti. Nel 983 il feudo, donato dall’Imperatore Ottone II al Patriarca di Aquileia Rodoaldo era menzionato con il nome di Groang. Secondo alcuni linguisti friulani il termine deriverebbe dalla natura acquitrinosa del suolo, habitat ottimale per le gru. Secondo altri, l’origine del nome risalirebbe etimologicamente al latino groma-ae (accampamento con quattro vie ad angolo retto). Tutt’oggi, in effetti sono presenti quattro strade che portano in direzioni diverse, alcune delle quali si inerpicano tra le splendide colline e i vigneti circostanti. Tuttavia, per ora rimangono soltanto delle teorie non convalidate da fonti ufficiali. L'attuale chiesa di Santa Margherita risale al ‘700, ha tre navate separate da possenti pilastri in pietra e la facciata presenta un rosone centrale in pietra lavorata. Il sacello di Santa Sabida di età romanica ha una forma esagonale con volta a vela su archi acuti. Alcuni reperti, come il Cristo Benedicente (Pantocrator) del sec. XIII, un’acquasantiera di epoca incerta, una croce greca, una testa marmorea in bassorilievo proveniente dal foro di Aquileia sono conservati all'interno. Di recente, diversi edifici all’interno delle mura perimetrali hanno beneficiato di una ristrutturazione ad arte, rendendo l’intero complesso feudale un borgo tutto da scoprire, da cui si può ammirare un panorama a 360° gradi su tutto il territorio del Friuli-Venezia Giulia. Suggerisco anche una sosta a Villa Cecilia, ristorante a conduzione familiare, dove i proprietari sapranno accogliervi con ospitalità e dove si può degustare prodotti locali di qualità, in una cornice che vi lascerà a bocca aperta.
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Martina Campagnolo

Ho viaggiato molto, ma sono nata in Friuli e prima di tutto amo la mia terra, dalle montagne al mare.
Trascorro il tempo libero alla ricerca di nuove mete e sapori: visitando luoghi sempre diversi e sperimentando l'enogastronomia locale, che recensisco volentieri sulle mie pagine social. Adoro anche la storia, l'arte e la cultura del Friuli che seguo con passione e che rappresentano un oggetto di studio interessante sia in Italia che all'estero.

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