La mostra “Cambiare”: non solo opere d’arte, ma anche un viaggio metaforico

Non soltanto un'esposizione di opere d'arte che comprendono pitture che vanno da Van Dick, Domenico Robusti figlio del grande Tintoretto e Monet passando per Balla, Picasso e Fontana, anche un viaggio metaforico nella letteratura e nella filosofia, un percorso di consapevolezza quasi psicologico all'insegna del cambiamento. Il messaggio che hanno voluto trasmettere gli organizzatori di questa splendida mostra è proprio questo: non tutto nella vita cambia, ma accadono cose che possono cambiare tutto. La mostra (visitabile fino al 17 ottobre 2021) si sviluppa su due piani e le pareti delle stanze dipinte con colori differenti richiamano la simbologia dei temi trattati: il cambiamento declinato in tutte le sue connotazioni.
Ma Illegio è anche molto altro: la riscoperta di luoghi rimasti incontaminati, i prati immensi coltivati a erba medica, che rivivono attraverso le immagini raffigurate sui muri che rappresentano tradizioni e vissuti di un tempo. Questo minuscolo villaggio dal sapore antico custodisce ancora i mulini ad acqua per macinare la farina, gli strumenti di un tempo, le case in pietra dalla tipica architettura friulana con il solaio adibito alla conservazione del fieno e i locali delle stalle al piano terra. I fiori alle pareti e nei giardini lo rendono un luogo unico e di indiscussa bellezza. E tra una visita alla mostra e una camminata è possibile degustare piatti della tradizione locale che sapranno far resuscitare l'olfatto e le vostre papille gustative.

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Martina Campagnolo

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Ho viaggiato molto, ma sono nata in Friuli e prima di tutto amo la mia terra, dalle montagne al mare.
Trascorro il tempo libero alla ricerca di nuove mete e sapori: visitando luoghi sempre diversi e sperimentando l'enogastronomia locale, che recensisco volentieri sulle mie pagine social. Adoro anche la storia, l'arte e la cultura del Friuli che seguo con passione e che rappresentano un oggetto di studio interessante sia in Italia che all'estero.