La vedetta dedicata a Tiziana Weiss (l’alpinista triestina morta nel 1978 a soli 26 anni durante una scalata) è un punto panoramico situato a 159 metri s.l.m. a nord-ovest della località Aurisina Cave; è una semplice terrazza a picco su un costone roccioso da cui si ammira un panorama che spazia dal castello di Duino fino alla pagina di Grado e all'Istria.
Per arrivarci, ti consiglio di partire dalla zona industriale di Aurisina (dove c'è la sede della BRT): da qua, prosegui sull’asfalto (è un percorso ad anello a senso unico) fino alla terza curva a gomito: noterai sulla tua destra una sterrata in salita che dopo qualche metro arriva a un bivio; gira a destra e subito a sinistra imboccando l’ultimo tratto del sentiero CAI 1 che, dopo un breve strappo in salita, ti porterà alla vedetta.
Tuttavia, ciò che si nasconde al di sotto è più sconosciuto e sinistro: si tratta di un bunker, risalente alla seconda guerra mondiale, che tra il 1963 e il 1970 divenne uno dei nascondigli di "Gladio". Questa organizzazione paramilitare segreta fu formata per organizzare un’ipotetica resistenza, qualora si fosse verificata un'invasione dai paesi dell’est.
Il bunker venne scoperto in maniera fortuita il 24 febbraio 1972 da due ragazzini della zona, che rinvennero al suo interno cinque casse metalliche contenenti armi ed esplosivi; qualche giorno dopo uno dei due (che era il figlio del comandante della locale stazione dei Carabinieri) raccontò la scoperta al padre.
Per raggiungere il nascondiglio (in codice “nasco 203”), pochi metri dopo aver lasciato la vedetta, noterai sulla sinistra una traccia che ti porterà all’ingresso di questa semplice struttura scavata nella roccia, dotata di un corridoio, un secondo corridoio cieco e un’apertura verso il mare, per tenere sotto controllo l’ingresso della baia di Sistiana.
1991, laurea in Storia dell’arte, una passione per natura e avventura.
Pratico sci, running e MTB, la mia passione.
Adoro viaggiare, scoprire nuovi posti e ciò che essi hanno da raccontare.
Da sempre sono affascinato dal nostro territorio, che racconterò dal mio punto di vista: quello di un ciclista.