I dolci sul Carso sono spesso lievitati e il dolce per definizione del periodo pasquale è la pinza (sl. pinca, leggi: pintsa). Questo pan dolce sulle tavole tradizionali non doveva mancare insieme al prosciutto cotto con cren o fiori di finocchio, il vino rosso di casa e naturalmente le uova tinte.
Con la stessa pasta della pinza si realizzavano le titole (sl. menihi, leggi: menìchi ossia “i monaci”), trecce di pan dolce con uovo sodo colorato.
Uno dei dolci lievitati che possono accompagnare le festività pasquali sul Carso è anche la putizza (sl. potica, leggi: potìtsa), un involtino con ripieno di noci. Un tempo, chi poteva permetterselo preparava anche la putizza bianca –perché ripiena di mandorle- ma esistono tutt’ora varianti locali, ad esempio con il ripieno di ricotta e dragoncello.
Promoter territoriale e food photographer, sono da anni impegnata nella promozione del Carso, la mia terra natia. Per essa e per i temerari che la lavorano ho inventato Il Dolce Carso, un progetto che innova l'offerta dolciaria locale insieme alle aziende agricole. Poco dopo con il nome di PhotoKras ho cominciato a offrire servizi fotografici per enti di promozione turistica-culturale e per le attività produttive locali del settore food.