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1 marzo 2021
Fanny Boria

Cjadrea skialp, a tutte le ore del giorno

Gli amanti dello scialpinismo sanno bene che non sempre le nostre montagne ci regalano le condizioni ideali per andare a trovarle; ci sono periodi in cui la neve è difficile e il rischio valanghe alto, i tipici momenti in cui togliere gli scarponi e infilare le ciabatte.
O forse no. O meglio, non sempre.
Per questo vi racconto la salita alla Cjadrea verso il Colle dei Larici, perchè è un'uscita facile e quasi completamente nel bosco, che pur non essendo molto fitto attenua il rischio valanghe e ci consente di non rinunciare ad accarezzare la neve.
Si parte da Sella Chianzutan (Verzegnis). Sci ai piedi e iniziamo la salita.
Poco prima della serie di tornanti, se siamo fortunati e qualche anima buona è passata prima di noi, troveremo la traccia di salita nel bosco.
Poco oltre metà percorso eccoci a Casera Presaldon, che come tutte le casere sulle nostre montagne è sempre aperta ed è un ottimo appoggio per concederci una pausa.
Continuiamo poi fino al limite del bosco, dove con un paio di curve arriveremo facilmente a destinazione. Ecco la sedia con il suo panorama inaspettatamente vasto: dalla valle di Lauco all'Amariana, il Piombada davanti a noi, fino al Monte Verzegnis e alla vallata di Vito d'Asio.
Da qui basterà togliere le pelli, chiudere gli scarponi e buttarsi giù dove preferiamo, concedendoci una serie di curve nel bosco.
È bello salire prima dell'alba e aspettare che il sole faccia capolino sulle cime. Oppure in una bella giornata in cui il sole riscalda le nostre fatiche.
Uno dei miei momenti preferiti è al tramonto: salita veloce con la luce bassa del tardo pomeriggio, il rosso del sole in cima e via per la discesa prima che venga buio!
E infine è divertente anche la sera dopo una lunga giornata lavorativa. È bello intravedere altre lucine in movimento: non sono che le pile frontali di chi ha fatto la stessa nostra scelta, rendendoci così tutti più vicini.
Ecco, questo è per me salire alla Cjadrea: sempre una buona idea!
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Fanny Boria

Amo la montagna e le storie che stando in silenzio è capace di raccontarci.
Sono una marketing specialist e coltivo un orto in un terreno ostile, ma lui non lo sa, e quindi cresce lo stesso. Il tempo che mi rimane lo dedico all'alpinismo, che mi ha portato a entrare un po' più in confidenza con le nostre montagne friulane. Vi racconterò quello che mi insegnano ogni volta che vado a trovarle!

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