loader
17 maggio 2018

Insolita Aquileia: visitando archeo-paesaggi, tesori e imperatori in mostra

17 maggio 2018
Sabrina Pellizon

Insolita Aquileia: visitando archeo-paesaggi, tesori e imperatori in mostra

Se volete fare un tuffo nella romanità, vi suggerisco di trascorrere una giornata ad Aquileia pedalando attraverso archeo-paesaggi più o meno noti, visitando la bellissima mostra, ospitata presso la Fondazione Aquileia intitolata “Tesori ed Imperatori. Lo splendore della Serbia romana”.


L’esposizione racconta di terre di soldati - imperatori e di tesori rinvenuti in diverse località della Serbia, reperti di straordinaria importanza e bellezza, sapientemente riportati alla luce e perfettamente conservati. Sono sessantacinque i reperti esposti provenienti da otto musei archeologici serbi che conducono il visitatore in un viaggio attraverso la storia dell’impero romano, dalla sua espansione, all’età d’oro dell’Impero Tardo Antico fino alla sua decadenza segnata dall’invasione degli stessi Unni che colpirono Aquileia.  Vi consiglio vivamente di partecipare alla visita guidata condotta dal direttore della Fondazione Aquileia, archeologo e curatore della mostra: il suo racconto vi permetterà di capire gli stretti legami in età romana tra Aquileia e il territorio che noi oggi conosciamo come Serbia, coinvolgendovi anche grazie alle curiosità e agli aspetti meno immediati che hanno portato alla realizzazione della mostra stessa.
Ecco perché vi consiglio di fare il contrario di quello che abbiamo fatto noi per questioni di tempo: prima visitate la mostra e poi andate alla scoperta di Aquileia. Proprio lo stretto legame che unisce il territorio serbo con la cittadina, permette di andare alla scoperta di quest’ultima con numerosi spunti e curiosità provenienti dalla mostra e cogliere aspetti di sviluppo urbanistico comune tra la nostra cittadina e le varie città romane della Serbia documentate attraverso i numerosi pannelli esposti.



Bellissimo l’allestimento complessivo grazie all’atmosfera, i suoni, le proiezioni e le tecniche museali utilizzate per ricostruzioni ed è davvero impressionante il perfetto stato di conservazione dei reperti. Un’atmosfera immersiva che permette al visitatore di fare un vero e proprio percorso raccontato tra i principali musei storici della Serbia. La Serbia, come Aquileia, era crocevia di strade militari e commerciali e porto fluviale di grande importanza. In particolare nel tardo impero, Aquileia era molto legata ai centri danubiani e da qui partiva l’antica strada militare e commerciale che la collegava a Singidunum, l’odierna Belgrado. I legami con Aquileia li troviamo anche in reperti con raffigurazioni di Giona in contesto marino e del Buon Pastore che inevitabilmente rimandano agli interni musivi della Basilica Patriarcale.



Tra i vari pezzi in esposizione e i racconti abbinati, quelli che di più mi hanno colpito sono stati le maschere e lo scettro da parata indossati dai cavalieri romani, le storie legate alla vita militare dei soldati, l’oggettistica in oro e argento dei tesori sepolti, pezzi di elevata qualità artistica e manuale degli artigiani dell’epoca, l’elmo dorato con gemme in vetro e il cammeo raffigurante l’imperatore Costantino a cavallo. La mostra è senza dubbio un’occasione unica per ammirare a due passi da casa, pezzi unici altrimenti visibili solamente visitando le principali località della Serbia ed è un forte messaggio della grande potenza militare dell’esercito romano.



Prima di entrare alla mostra abbiamo preso a noleggio due bici allinfopoint e abbiamo percorso le strade e gli sterrati di un’Aquileia nascosta, un po’ insolita ma affascinate al tempo stesso se hai la fortuna di essere accompagnata da un archeologo professionista che ha scavato e toccato con mano ogni pietra, anche quelle oggi sepolte e nascoste. Ci sono siti molto interessanti per gli appassionati di storia che sono spesso esclusi dai percorsi di visita standard, quelli alla portata di turisti che, essendo a piedi e avendo tempo limitato a disposizione, si concentrano sul centro storico in senso stretto (Basilica, Foro Romano, Via Sacra, Fondo Cal ecc.). Con le biciclette dalla località Monastero siamo arrivati alla zona nord-ovest della città chiamata Le Marignane (il cartello turistico la definisce con il termine friulano “Marignanis”), area compresa tra l’attuale cimitero comunale e l'inizio della via Annia. Addentrandoci tra vigneti, campi lambiti da piccoli canali alimentati da olle e frequentati da lepri, aironi, germani reali e qualche rara testuggine palustre, (che abbiamo avuto la fortuna di trovare proprio sul nostro percorso) arriviamo nella zona in cui un tempo sorgeva il Circo Romano. Mi ero prefissata di ritornare insieme al mio amico archeologo, in questo sito per approfondire la storia di quell’antico luogo d’intrattenimento che era il Circo Romano. Ci ero passata soltanto esternamente diversi anni fa’ e l’unica cosa che sapevo era che sorgeva nella zona in cui si trova l’attuale cimitero. In effetti, non ci sono resti visibili ad eccezione di una parte di mura tardo - antiche, per cui il visitatore oggi può solo immaginare come doveva presentarsi quel luogo al tempo dei Romani e in questo, devo ammettere che sia l’archeologo che ha condotto la visita alla mostra, sia il mio amico, mi hanno aiutato moltissimo. Alla mostra, infatti, è esposta una bellissima riproduzione di quello che era un circo romano e la guida ci ha raccontato che proprio come in Serbia, anche ad Aquileia vicino al Circo sorgeva il Palazzo Imperiale, ovvero il luogo di manifestazione pubblica dell’imperatore romano. I due edifici, ci spiegava, erano collegati permettendo all’imperatore di raggiungere la struttura circense senza uscire all’esterno. Il circo era un luogo destinato di spettacoli pubblici, in particolare le corse con i carri con i cavalli, ma anche spettacolo con danzatori, mimi e gladiatori. Oggi tutto è ricoperto da un manto erboso tra cui spiccano vigneti perfettamente inseriti nel paesaggio e fioriture spontanee ma percorrendo la strada bianca che costeggia il cimitero, in direzione della basilica, grazie ai racconti del mio amico archeologo, ho potuto osservare e conoscere dettagli di quell’archeo-paesaggio aquileise turisticamente sottovalutato, non lontano da dove tra l’altro sorgevano anche le Terme romane.



Camminando e pedalando proprio lì, dove per secoli migliaia di persone arrivavano per assistere agli spettacoli con le bighe, mi è stato fatto notare il dislivello del terreno e i punti in cui è percepibile la presenza delle antiche gradinate su cui sedevano gli spettatori. Impossibile non chiudere gli occhi e immaginare di essere per un attimo una cittadina di Aquileia di 2.000 anni fa’ ed immaginare il frastuono prodotto dai tifosi romani, ricchi e poveri, uomini e donne, schiavi e nobili: perché tutti, ma proprio tutti entrano nel Circo! Proseguiamo il nostro giro pedalando su un antico tratto del Canale Anfora, oggi interrato, realizzato dai Romani per collegare Aquileia direttamente alla laguna e al mare. La sua parte più vicina alla città costituiva un vero e proprio porto attorno a cui si sviluppavano attività commerciali e artigianali. Infatti, proprio in località Marignane, sul fondo del canale, poi interrato, si sono rinvenuti i resti di un'imbarcazione. Sbuchiamo nei pressi di via Annia (se avete tempo, andate a vedere il Sepolcreto con cinque recinti funerari dei primi secoli dell’impero in ottimo stato di conservazione) e da li ci dirigiamo verso l’Info Point per poi andare alla mostra.  È un vero peccato che ai turisti non venga data la possibilità di visitare Aquileia con archeologi professionisti: potrebbero così entrare in una dimensione più intima della storia e godere di un fruizione autentica non solo dei beni archeologici oggi presenti ma anche di quei paesaggi, visivi o percepiti, che, se correttamente illustrati, posso diventare un mezzo per leggere la storia del territorio. Certamente la fortuna di essere stata guidata da due professionisti del passato, fuori e dentro la mostra, è stato fondamentale per una comprensione direi unica e personalizzata di quell'antico contesto storico paesaggistico di Aquileia che tanto m’incuriosiva.

Live your experience

Find out about the ideas and offers for this experience in Friuli Venezia Giulia

Where to stay


Sabrina Pellizon

La mia esperienza nel mondo incoming nasce come tour leader per poi evolversi in Guida Naturalistica/Ambientale Escursionistica regionale.

La natura, i paesaggi, le tradizioni, i borghi ed i piccoli musei territoriali sono la mia passione e mi hanno portato nell’arco degli ultimi anni a collaborare con alcune realtà per la promozione di una forma di eco-turismo.

You may be interested also in

All Points of Interest of Aquileia