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16 ottobre 2018

L'orso, il Mostriciattolo e la libertà

16 ottobre 2018
Giuliano Piccoli

L'orso, il Mostriciattolo e la libertà

La Carnia è famosa in tutto il pianeta ciclistico per la sua salita regina: il “mostro” Zoncolan ma pochi conoscono il “mostriciattolo", parente stretto del Kaiser di Ovaro, in quanto simile a pendenza media ma fortunatamente più corto. Inforchiamo quindi la nostra bici da strada e dirigiamoci verso Ampezzo (559 m.s.l.m.) in piazza Zona Libera 1944. Il nome della piazza ci porta in tempo di guerra. Proprio qui nell'agosto del ’44 si formò la Repubblica partigiana della Carnia che fece respirare aria di libertà in quegli anni bui, interrotta dalla controffensiva tedesca con l'aiuto dei cosacchi, due mesi più tardi. Proprio dietro questa piazza parte la strada che, in veloce discesa ci porta sul ponte del torrente Lumiei quota 478 m, quindi si gira a destra e si dà inizio alle danze. La salita è subito dura dal 10% al 14% per il primo chilometro, poi si arriva a Voltois e ci si rilassa solo perché il paese è una meraviglia con le sue case di pietra e legno e le sue terrazze fiorite. Ma la salita è sempre dura anche perché dentro al paese l'asfalto cede il passo al caratteristico ciottolato che dona un qualcosa di epico a questa ascesa. Fuori dal paese ricomincia il sudore, altri due chilometri dal 12% al 18%, fortunatamente sempre in ombra, la specialità della casa sono i ripidi e corti tornantini che fanno guadagnare rapidamente quota. Dopo averli fatti, ti volti e non puoi non scattare una foto alla tortuosa serpentina. Ormai siamo oltre metà salita ma le fatiche non sono ancora finite. La pendenza rimane ancorata al 13% fino all'arrivo posto a quota 1139 m in Forca di Pani. Ci troviamo sotto il Col Gentile, montagna famosa per gli amanti del pedale poiché dal versante di Ovaro parte la già nota “Stentarie”, la lingua di asfalto più dura della regione o possiamo dire dell'Europa. Oltre la forca si apre la grande area pascoliva di Pani, località legata ad uno dei più grandi personaggi carnici: l'Ors di Pani (l’orso di Pani) Antonio Zanella, partigiano ed allevatore, noto per le sue ricchezze e stravaganze, oltre che per la sua generosità. La sua lunga barba ed i capelli arruffati gli hanno portato in dote il soprannome. L'Ors di Pani ormai non c'è più (ci sono però gli orsi veri e propri) ma sono rimasti i pascoli e le tante baite e stalle che punteggiano il panorama di questa amena conca valliva. La discesa per chiudere l'anello può avvenire su due strade: all’unico bivio, dopo circa un chilometro dallo scollinamento, si può scegliere se scendere immediatamente verso Colza e quindi Enemonzo, tenendo la destra oppure girando a sinistra dopo un saliscendi si arriva nella bellissima località di Valdie e poi si scende a Raveo attraverso un’altra  serpentina adrenalinica di asfalto. Una volta giunti ad Enemonzo si rientra ad Ampezzo in circa 9 Km di leggera salita. Per chi volesse affrontare il “mostriciattolo” in gara, tra fine luglio inizio agosto si svolge la CronoVoltois. Dal ponte alla cima in 5,2 Km con dislivello di 660 m pendenza media del 12,8% massime del 19%, questi sono i dati impietosi della salita che vi ho descritto. Percorso ottimo da affrontare in ogni periodo dell'anno, senza guardare il cronometro ma cercando quell’aria di libertà così facile da trovare in Carnia, soprattutto in bicicletta.
 

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Giuliano Piccoli

Ho 43 anni e sono nato e cresciuto nel Friuli collinare. Pedalo lungo tutta la regione concentrandomi principalmente sulla fascia alpina e prealpina orientale. Durante la stagione invernale mi dedico allo sci in pista e allo sci alpinismo.  Appassionato di storia regionale, seguo con molto interesse le vicende storiche ed artistiche delle zone meno conosciute del Friuli.

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