I laghetti rossi di San Lorenzo Isontino, angolo di pace
29ago2022
Rifugio Fabiani Ritrovo a Paularo alle 7:30 e dopo un caffè in piazza cominciamo a pedalare lungo la famosa salita del Passo del Cason di Lanza (passaggio e GPM del Giro d'Italia 2013), strada stretta con buona pendenza (primi kilometri al 10%) che ci fa guadagnare presto quota, arrivando al Pian dello Zermula (1100m) dove una breve discesa ci porta sul ponte del Rio Chiarsò.
Finalmente arrivo al rifugio Fabiani Ormai siamo in vista dell'ultimo tratto di strada, dopo Casera Lodin (1443m) si lascia la forestale e si prende il sentiero (sempre CAI 454) quasi completamente ciclabile che ci conduce al rifugio Fabiani (1539m). Siamo accolti da sorrisi, birre (meritate) e strudel e mentre l’anima gode del paesaggio, la fatica svanisce. Parlare con i gestori e con gli altri escursionisti mi fa pensare al fatto che in un mondo molto “social”, molto tecnologico, ogni tanto anche molto chiuso, non possiamo vivere solo di telefonino, anche se io sono qua a scriverci sopra le mie emozioni. In rifugio non c'è campo telefonico. Si riscopre il piacere di parlare con le altre persone, di sentire le loro esperienze di vita in montagna o i loro progetti di nuove avventure. Il rifugio è un luogo dove si riscopre il piacere di stare assieme agli altri a parlare di qualcosa che ci accomuna: l'amore per la montagna. Ormai è tempo di rientro, non senza aver completato la salita, una volta ritornati sulla forestale. Adesso il sole scalda e fortunatamente lo sforzo dura poco, il tempo di raggiungere Casera Lodin alta con i suoi panorami spettacolari verso i monti di Paularo. Si possono contare anche parecchi alpeggi, alcuni ancora in uso, altri ormai abbandonati ma che testimoniano l’importanza storica dell'allevamento alpino negli anni passati.
Vista da Lodin Alta verso Paularo Ecco, tutto il bello della montagna carnica: riesci ancora a cogliere quell’alito sottile di storia, di tronchi che scendono veloci nelle segherie a valle, di latte appena munto e trasformato in formaggio, di contrabbandieri di confine (l'Austria è a pochi metri sopra di noi). Storie che sono le radici di questa gente così fiera e laboriosa, così genuina e riconoscente. Qui non troverete tutti i comfort, a volte superflui, del turismo moderno, troverete l’anima della montagna e questa, credetemi, non ha prezzo.
Sentiero dei Silenzi Lascio questi miei pensieri in alta quota (malga Lodin alta 1680m) e scendiamo lungo la strada percorsa in salita. Ci sarebbero alcuni sentieri per chi cerca le discese adrenaliniche ma al momento (agosto 2018) sono impraticabili per alcune frane e parecchi alberi abbattuti, per cui meglio non avventurarsi (consiglio di chiedere sempre in rifugio le condizioni dei sentieri per non trovarsi poi in spiacevoli situazioni). L’arrivo a Paularo mi riporta nel mondo reale che corre a mille ed io con lui ma nel cuore e nell'anima c'è tutta la potenza della Carnia vera.
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Giuliano Piccoli
Massimiliano Misdaris
Massimiliano Misdaris