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Maria Plozner Mentil

I principali volontari italiani della Grande Guerra

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Maria Plozner Mentil (Timau, Paluzza 1884 - 1916) fu una portatrice carnica durante la Grande Guerra. Rimasta sola con i suoi quattro figli (il marito venne mandato a combattere sul Carso), si ritrovò a vivere in mezzo ai soldati dato che le montagne che circondano il suo paesino, Timau, furono trasformate in campi di battaglia. Nonostante una situazione non facile, rispose come molte altre donne del luogo all'appello fatto dell'esercito che richiedeva dei volontari per trasportare i rifornimenti dalle retrovie alla prima linea. Nacquero le portatrici carniche che con le loro pesanti gerle (riempite con vettovaglie, armi e munizioni) ogni giorno salivano a piedi lungo i versanti del Pal PiccoloPal GrandeFreikofelCima Avostanis e Passo Pramosio
immagine e didascalia
Maria Plozner Mentil (Timau, Paluzza 1884 - 1916)
Proprio durante una di queste ascese, il 15 febbraio 1916, Maria Plozner Mentil fu colpita da un cecchino austro-ungarico nei pressi di Passo Pramosio. Trasportata a valle nell'ospedale da campo di Paluzza, morì il giorno successivo per la gravità delle ferite. 
Da subito la sua figura divenne un simbolo di coraggio e di abnegazione: il suo feretro venne trasferito nel 1934 con una solenne cerimonia nel cimitero militare di Timau e tre anni dopo fu definitivamente tumulato all'interno dell'Ossario

Benché a Paluzza si trovi l'unica caserma italiana intitolata ad una donna, Maria Plozner Mentil e la portatrici carniche furono progressivamente dimenticate. La sua storia ridivenne celebre quando nel 1997 l'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro le conferì "motu proprio" la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Oggi a Timau è possibile ammirare un monumento dedicato alle portatrici carniche e visitare il museo "La Zona Carnia nella Grande Guerra" dove, in mezzo a centinaia di reperti bellici rinvenuti sulle montagne circostanti, si trova anche una sezione dedicata alla storia di queste donne. 
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