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26 gennaio 2022
Sara Ret

Sulla cima del Pal Piccolo: tra trincee e natura

Sin da piccola, i miei genitori mi hanno fatto conoscere le nostre montagne e alcune storie che si celano tra le vette. Una di queste è la vicenda di Maria Plotzner Mentil, giovane portatrice carnica colpita da un cecchino austriaco nei pressi di Malpasso di Pramosio, dopo aver consegnato il pesante carico della sua gerla ai soldati del fronte italiano.
Questa vicenda e la lettura di alcuni libri sull’argomento, mi hanno spinta a voler approfondire la storia bellica del nostro territorio. Così, un giorno di metà luglio, dopo aver lasciato l’auto nei pressi del valico di Monte Croce Carnico, abbiamo iniziato la salita.
Il sentiero da seguire è il CAI 401, definito escursionistico dalle guide, anche se nella parte iniziale bisogna fare attenzione a certi scalini naturali, fatti di pietre e radici. Il sentiero si alterna tra zone immerse nel bosco e mulattiere pianeggianti o con lievi pendii.
Gli ultimi metri portano ancora i segni dei bombardamenti, con profondi avvallamenti del terreno. Arrivati in cima si può accedere a uno dei siti del Museo all’aperto. Apparentemente la zona delle trincee sembra difficile da raggiungere. L’opzione più evidente è una ripida scala, utilizzata durante il conflitto (oggi per accedervi è consigliato avere i moschettoni da arrampicata). Meglio, dunque, decidere di fare il giro del costone montano e salire da una scala di legno più accessibile.
Una volta raggiunto il sito museale, il tempo sembra fermarsi. Le trincee sembrano ancora intrise degli odori della guerra. Nonostante si goda di una vista panoramica mozzafiato, sia sui rilievi italiani che austriaci, è inevitabile pensare a tutti gli uomini e le donne che sono stati protagonisti del conflitto.
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Sara Ret

Sono Sara, laureata in Gestione del Turismo culturale proprio con una tesi sul Friuli Venezia Giulia. Sono una persona molto curiosa e mi piace lasciarmi stupire. Adoro il mare, in tutte le stagioni, ma non disdegno nemmeno la montagna.
 

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