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16 marzo 2021

Parco fluviale del Mortol

16 marzo 2021
Anna Maria Ometto

Parco fluviale del Mortol

Dal ponte di Fiume Veneto/PN, con luce chiara, un semplice tratto in Parco è stato per me occasione di trèmiti all’imbrunire. La segnaletica indica verso il salice dalla verde chioma, lungo il fiume Fiume e oltre, nel parco del ramo che non scorre, morto appunto. Solo un’ora di tempo in tasca. L’idea di scoprire un’area naturalistica, a piedi, era frenata dal veloce cambio di luce. La parola Mortol, al tramonto, dipingeva di ombre la scena. La voglia di conoscere ha prevalso sui dubbi. Pochi passi e già alle spalle avevo un contesto irreale, veneziano. Il tracciato proseguiva, a dossi e a bassure. Vedevo erbe umide, a terra, in un globale secco come le alte canne palustri. Incontri silenziosi: alberi spogli, qualche merlo, una panchina occupata, spazi con possibili uscite, qualche anima in bici, a piedi. Indifferenti le anatre a riva. Il ramo morto esiste, è un’ansa seminascosta. Lo specchio fluviale scorre veloce, parallelo al viottolo. Chiusa la Chiesa della Beata Vergine Addolorata, XVII sec. La torcia mi ha aiutato a vedere scalini imprevisti, a cogliere la vista di case emergere come in un camèo, un gioiello, inatteso. Un flash di riflessione, citando Ruth Renkel: Non abbiate paura delle ombre, significano che c’è della luce che splende lì vicino. Ripresa la via, il conforto di case vicine. Allo stop potevo tornare nei rumori, invece ho ripreso la via del Parco, tra il buio e le luci dei lampioni, costeggiando in solitaria il fiume che nell’umidità mi nascondeva tanto.  L’atmosfera faceva accelerare. Finite le case, passata la fontana, superate le solitarie panchine, giusto in tempo al ponte e al parcheggio.
Appena possibile però organizzo visita alla vicina centenaria Segheria Veneziana al Maglio, una sosta all’Osteria Turlonia, da Federico e Isabella, locale della Strada del Vino e dei Sapori FVG .

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Anna Maria Ometto

Ho maturato esperienze sull’arte della tavola. Sommellier ed enogastronoma. Adoro fotografare la natura, le città d’acqua, i borghi, le antiche dimore, curiosità urbane. Mi piace raccontare di scoperte slow come di arte e cultura. Vivo in provincia di Pordenone.

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