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21 maggio 2020
Redazione

Carlo Emilio Gadda ammira le Alpi dal castello di Udine

Carlo Emilio Gadda ammira le Alpi dal castello di Udine

Non è proprio un diario e nemmeno un romanzo: Il castello di Udine è un insieme di riflessioni, miste a ricordi, della Prima guerra mondiale, che Gadda aveva combattuto anche sul confine orientale. Udine in particolare è legata a un tristissimo evento personale dello scrittore: il mancato appuntamento con il fratello, che non rivedrà poi mai più, alla stazione. Il paesaggio su cui Gadda si concentra è quello delle Alpi Carniche, verso le quali dovrà muoversi nei giorni seguenti

L'opera ripropone, in parte, le esperienze che Gadda aveva registrato nel suo Giornale di guerra e di prigionia, oggi forse più celebre del Castello di Udine, ma pubblicato integralmente solo dopo la morte dell'autore, nel 1973. Irredentista e interventista convinto e forse proprio per questo deluso per l'andamento e poi le sorti di una guerra “santa e necessaria” con cui erano stati consegnati “al nemico tanta parte della patria, tanti dei loro, tanti anni della nostra vita”, Gadda non risparmia nelle sue opere dure critiche nei confronti dei dirigenti militari e arriva persino a esprimersi con ostilità nei confronti dei soldati.
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