È noto che Ettore Schmitz fu uno dei modelli principali a cui Joyce si ispirò per la costruzione della complessa figura di Bloom. Allo stesso modo, Cosini si presenta come la maschera letteraria più compiuta di Svevo, autore che ha fatto del gioco degli pseudonimi e dello sdoppiamento tra vita e scrittura un tratto distintivo della propria opera. A partire da queste premesse, lo spettacolo intreccerà momenti de “La coscienza di Zeno” e “Ulysses” in un dialogo inedito tra i loro protagonisti, immaginando un incontro tra Bloom (che è, forse, anche Schmitz) e Zeno (che è, forse, anche Svevo). Ne scaturisce un confronto ironico, malinconico e visionario, che farà affiorare nuove risonanze tra due opere fondamentali della letteratura del Novecento.
“SvevoJoyce#ZenoBloom” segna una nuova, significativa tappa nell’esplorazione della grande letteratura legata alla Trieste del Novecento, intrapresa dal direttore Paolo Valerio nelle stagioni recenti. La drammaturgia è stata affidata a due accademici dell’Università degli Studi di Trieste con cui lo Stabile si pregia di collaborare continuativamente - Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo - mentre diretti da Davide Calabrese saranno protagonisti Fulvio Falzarano e Francesco Godina, artisti legati alla città, sensibili alle sue voci e alle sue ricchezze culturali.
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