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24 ottobre 2017

Curiosità a Sauris

24 ottobre 2017
Michele Castro

Curiosità a Sauris

Conoscete un luogo quasi magico, che sembra non risentire dello scorrere del tempo? Per me questo posto è Sauris! Visitando senza fretta il piccolo paese della Carnia, ho scoperto interessanti curiosità storiche. Certo, servono anche le persone giuste, quelle che conoscono tutto del luogo e lo vivono con grande amore e passione. A Sauris ho conosciuto Fabiana all’ufficio informazioni turistiche. Tutto ha inizio da una leggenda: secoli fa, due soldati tedeschi fuggirono dal loro paese in guerra e si rifugiarono qui. Come spesso accade, in ogni leggenda c'è un briciolo di verità. Infatti  la storia ufficiale dice che questo luogo fu colonizzato da emigranti provenienti da una zona ignota tra Carinzia e Tirolo. La loro lingua (un dialetto bavarese), il saurano, viene insegnato a scuola dal 1993. Panorama dal piazzale della chiesa di S.Osvaldo. Sullo sfondo, in piccolo, sotto le nuvole il lago di Sauris. Dal piazzale della chiesa di S. Osvaldo la vista è stupenda. Posso vedere in lontananza anche il lago formatosi a seguito della costruzione dell'imperiosa diga, eretta durante la Seconda Guerra Mondiale, anche con il lavoro di circa 300 prigionieri di guerra neozelandesi. Esterni delle case molto curati e colorati. Da qui, osservando alcune case tipiche del luogo, un particolare colpisce la mia attenzione: alcune hanno una piccola croce in alto sotto il tetto, e chiedo a Fabiana se in passato fossero stati edifici religiosi. La sua risposta mi lascia a bocca aperta! Le croci in alto sulle case. Dove venivano sistemati i corpi dei defunti in attesa di sepoltura. A oltre 1200 m slm, gli inverni sono molto rigidi, e una volta, quando non esisteva la strada che adesso collega Sauris ad Ampezzo (costruita solo nel 1934), gli abitanti impiegavano almeno 4 ore a piedi per raggiungere i centri abitati più vicini. Per questo motivo non potendo seppellire i loro defunti a causa del ghiaccio, li tenevano in soffitta fino a primavera. Le nuvole. Spesso mezzo di collegamento visivo tra cielo e terra in questa valle. (Foto di Chiara Dalla Tomasina) Passeggiando per il paese non posso fare a meno di vedere il bellissimo panorama che mi circonda. Respiro quell'aria pura e genuina che trovi solo in alta montagna, dove ci vive gente semplice, ma dal carattere forte. Persone temprate da un clima rigido, ma che sanno essere molto calde e accoglienti, anche grazie all'atmosfera di "grande famiglia" che caratterizza questo piccolo paese della Carnia.  

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Michele Castro

Mi chiamo Michele, ho 40 anni e vivo in FVG da quando ho 19 anni. Lavorando a turni, ho la possibilità di coltivare i miei hobby preferiti: le camminate e la mountain bike.  Vi racconterò possibili esperienze in natura che la nostra regione, protetta dalle Alpi e baciata dal mare, ci offre.

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