21lug2022
Il colle omonimo su cui sorge l’edificio sacro è un must per chi visita la città: lì vi sono anche il Castello, il Civico Museo di Storia ed Arte e Orto Lapidario. E proprio la chiesa, così come la vediamo oggi, fu eretta sui resti di un’antica basilica, a sua volta costruita sopra un tempio romano, dedicato alla Triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva). Già nella facciata ci viene raccontata una storia millenaria: gli stipiti del portale, ad esempio, sono ricavati da una stele funeraria romana (datata al I secolo d.C.), i busti bronzei sono di epoca moderna e il rosone è gotico.
Gli interni della cattedrale, a cinque navate, offrono uno spettacolo unico. I mosaici dell’abside sinistra che, con la loro luce e imponenza, attraggono inevitabilmente lo sguardo del visitatore, sono chiaramente d’ispirazione bizantina e risalgono al XII secolo circa. Degli innumerevoli tesori che qui potete ammirare, non si può non menzionare l’alabarda di San Sergio, poi divenuta emblema della città o la statua di arenaria raffigurante il compianto sul Cristo morto. Lo stesso rosone della facciata, visto dall’interno, lascia impressionati per la sua magnificenza e il modo di filtrare la luce esterna.
Anche l’interno della cattedrale è quindi un tripudio di stili artistici e apporti culturali diversissimi che però hanno qui saputo trovare un equilibrio armonioso. È un racconto di pietra, colore, materia; una storia esposta in bella vista ai nostri occhi, la storia di una città dalla “scontrosa grazia”, di un passato lontanissimo ma ancora presente, un racconto di simboli e identità fusi insieme.
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Chiara Cardi