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20 luglio 2017

Alpe Adria Trail – Tappa 32: a piedi dal Collio all’Isonzo

20 luglio 2017
Sabrina Pellizon

Alpe Adria Trail – Tappa 32: a piedi dal Collio all’Isonzo

Se passeggiare per il giardino dell’Eden è una delle motivazioni alla vacanza in Friuli Venezia Giulia, allora mi auguro possiate trovare di seguito informazioni e spunti utili per arricchire la vostra esperienza lungo l’Alpe Adria Trail.  

La tappa di cui vi sto per raccontare è la n. 32 che collega Cormons - perla asburgica nel cuore del Collio - a Gradisca d’Isonzo - definita come un “salotto verde” della Serenissima e inserita tra “I borghi più belli d’Italia”. Questa tappa è probabilmente la meno percorsa in regione, anche se in questi ultimi anni ha visto un notevole incremento di escursionisti.

In una giornata estiva ho avuto il piacere di accompagnarvi un piccolo gruppo di turisti austriaci, che avevano deciso di personalizzare l’esperienza escursionistica inserendoci dei momenti enogastronomici e invitandomi a fare delle piccole deviazioni di percorso se lo avessi ritenuto necessario. Pertanto mi sono organizzata per tempo, studiando bene percorsi alternativi, degustazioni e soste.  Il risultato finale? Una grandissima giornata che ha soddisfatto tantissimo sia me sia i miei turisti.

Ritrovo alle ore 9.30 a Cormons, dove, prima di iniziare ad incamminarci in direzione Preval, ci concediamo una breve visita al rinomato prosciuttificio della cittadina asburgica.  Terminata la visita guidata e la degustazione di un po’ di prosciutto e vino della casa (non sono intenditrice ma vi assicuro che il bianco che ci hanno fatto assaggiare era uno dei migliori che abbia mai bevuto), ci mettiamo in cammino.

Superata la chiesa del Crocefisso della Subida, lasciamo la strada principale per seguire quella che attraversa la zona del Preval. Una rigogliosa vegetazione e colorate fioriture spontanee ci avvolgono mentre proseguendo in direzione Capriva del Friuli, una numerosa famiglia di caprioli ci attraversa la strada in assoluta tranquillità. E noi ci fermiamo ad osservare lo spettacolo. Durante il tragitto racconto un po’di curiosità e storia di quest’area naturalistica poco conosciuta e che erroneamente viene definita borgo medievale da un sito internet austriaco dedicato proprio a questa tappa. Doveroso quindi da parte mia precisare ed informare in modo corretto il gruppetto.

Verso le ore 11 siamo all’altezza di Russiz Superiore. Il paesaggio è molto piacevole: siamo circondati da vigneti e da colline, dove regnano silenzio e tranquillità rotti soltanto da cinguettii e versi di poiane. Anche qui un piccolo racconto è d’obbligo perché ci troviamo in un geosito fossilifero regionale molto importante.

Riprendiamo il cammino percorrendo una bellissima strada in mezzo alla campagna che ad un tratto si apre mostrandoci alla nostra destra le eleganti strutture di Villa Russiz e il Castello di Spessa (impossibile non soffermarsi in questo caso a raccontare di Eveline de la Tour e dell’enologo francese Ritter).

Decido poi di deviare dal percorso ufficiale e prendo una stradina che sale addentrandosi nel bosco che profuma di robinia. Il sentiero corre proprio in cima alle colline coltivate a vigneto dall’azienda che ci ospiterà per il pranzo/degustazione.  Proprio qui, in mezzo alle vigne abbiamo appuntamento con la proprietaria, con la quale faremo quattro passi tra i filari. Nell’attesa approfitto per far vedere una stratificazione di Flysch (o ponca) molto evidente e dare un po’ di nozione geologiche- climatiche sul Collio.  Finita la passeggiata guidata e l’interessante spiegazione sulla coltivazione naturale del vigneto, arriviamo alla sede dell’azienda, dove ci aspettano per il pranzo.

Alle ore 14 riprendiamo il cammino sull’Alpe Adria Trail attraversando molto silenziosamente e con macchina fotografica alla mano l’area naturalistica denominata Parco dei Laghetti Rossi, dove incontriamo quattro famigliole di oche grigie che, come ogni anno, nidificano in questo sito e sembrano abituate alla presenza umana, a differenza delle tartarughe d'acqua, circa una decina, che, rilassate al sole, si tuffano immediatamente in acqua non appena si accorgono di noi.  Sullo specchio d’acqua, dei laghetti, una pittoresca distesa di ninfee non ancora sbocciate.

Dopo un'oretta di cammino arriviamo a Villanova di Farra, dove ci concediamo una pausa caffè presso l’antico Borgo Colmello di Grotta, esempio di tipica architettura rurale del tardo settecento, ora sede di un piccolo ma accurato Museo della Civiltà Contadina e di una locanda con osteria.

Proseguiamo lungo l'argine del fiume Isonzo, lasciando alla nostra destra il percorso standard dell'Alpe Adria Trail (che altrimenti non ci permetterebbe di vedere e sentire il fiume con la sua forza ed i suoi colori). Mentre racconto di questo storico fiume, che ha accompagnato tutta la mia infanzia, arriviamo a Gradisca d'Isonzo, tra profumi di aglio orsino, sambuco, qualche orchidea selvatica e scorci che si aprono sulla fertile pianura isatina. Siamo nella zona DOC “Isonzo” e un’altra piccola degustazione è doverosa prima di congedarmi dal gruppo.

Questo è il racconto della mia prima esperienza lungo l’Alpe Adria Trail, di cui sono rimasta felicissima non solo perché sono riuscita a trasmettere ai miei turisti lo spirito e il fascino dei luoghi attraversati ma anche perché l’atmosfera che si respirava durante il trekking, rispecchiava quello che a mio avviso, è il significato più intimo dell’Alpe Adria Trail, cioè  quello di un’armonica unione tra culture e lingue diverse.

Qualsiasi tappa voi percorriate, il mio consiglio è di portate con voi un po’ di curiosità e di immergervi nello spirito dei luoghi. Non camminate a ritmo veloce ma godetevi il paesaggio, i suoi suoni, i suoi profumi, i suoi colori e soprattutto gli incontri con la gente del luogo. Buoni passi a tutti voi!

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Sabrina Pellizon

La mia esperienza nel mondo incoming nasce come tour leader per poi evolversi in Guida Naturalistica/Ambientale Escursionistica regionale.

La natura, i paesaggi, le tradizioni, i borghi ed i piccoli musei territoriali sono la mia passione e mi hanno portato nell’arco degli ultimi anni a collaborare con alcune realtà per la promozione di una forma di eco-turismo.

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