Metti una giornata come potrebbero essercene tante altre: un amico che decide di assecondare la tua proposta di fare un qualcosa di diverso, una giornata che sa di primavera e la voglia di conoscere un posto nuovo della nostra meravigliosa regione e il gioco è fatto!
Eccoci in macchina da Gemona in direzione Prepotto per partecipare alla “Marcia dello Schioppettino”. Già la strada ci regala scorci di un Friuli Venezia Giulia che si sveglia accarezzato dai tiepidi raggi del sole che nasce e poi, attraversato l’ultimo tratto di strada, ci accoglie una coda di automobili che ci accompagna fino al parcheggio tra i campi. Questo ci fa già capire quante persone hanno deciso di partecipare come noi a questo evento.
Le dolci colline della zona di Prepotto rendono il paesaggio morbido e rilassante già nel percorso che ci ha accompagnati alla zona di partenza della marcia. Dopo esserci iscritti ci siamo diretti al punto di partenza dove uno speaker dava il giusto incoraggiamento sia a chi si accingeva ad affrontare la marcia correndo, ma anche per chi era pronto a fare una bella passeggiata. Il clima, si intuiva già, era quello di una grande festa e di relax da domenica mattina.
E quindi via! Tra i filari che stanno riposando, pronti per prendere vita tra qualche mese per poi dare frutto ai grappoli da cui si ricava uno dei vini autoctoni friulani più conosciuti: lo Schioppettino, da cui prende il nome la marcia.
Una piccola nota su questo vino me la permetterete. Le prime testimonianze storiche di questo vino risalgono al periodo medioevale, se ne fa cenno in alcuni documenti del 1282. Il nome deriva dal suo antico nome friulano “Schiopp” sia per la forma dei suoi acini che risultano essere piuttosto grossi (come se stessero appunto per scoppiare) sia per il loro croccare se vengono masticati; inoltre, il nome sarebbe riconducibile anche al fatto che la sua elevata acidità un tempo provocava la fermentazione malolattica in bottiglia (evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione, successivamente alla fermentazione alcolica), facendone esplodere il tappo con uno schioppo. Questa varietà era stata accantonata a vantaggio di vitigni più produttivi, ma in tempi recenti è stata riscoperta e rivalorizzata proprio in questa zona dei Colli Orientali che gode di un clima mitigato grazie alla cerchia delle Prealpi Giulie che la riparano dai venti freddi di settentrione, ed alla vicinanza della pianura e del mare. Questo equilibrio climatico da origine a un vino di grande qualità, che anche noi abbiamo assaggiato al termine della marcia!
Ma dopo questo breve “approfondimento” torno a raccontarvi della marcia e dei suoi paesaggi. Innanzitutto, la marcia si è sviluppata su quattro diversi percorsi: 3 - 7 - 14 e 24 km e quindi adattissimi a tutti, dalle famiglie ai “runners”, e attraversa vigneti, strade sterrate e boschi sulle colline di Prepotto. I percorsi si snodano tra i vigneti, sugli argini dei rigagnoli che quasi recintano naturalmente le vigne, attraverso piccoli agglomerati di case e chiesette, su per le colline e dentro ai boschi.
I punti di ristoro lungo il percorso sono stati utilissimi in questa calda domenica di febbraio, uno dei quali era allestito all’interno della corte del Castello di Albana, eretto nel XII secolo e posto su un piano roccioso a nord del paese. Un piccolo castello che posto fuori dal mondo si fa ammirare in tutta la sua bellezza.
Riassumerei quindi i paesaggi di questa marcia come una scenografia tipica di un Friuli quasi fuori dal mondo, un ritorno alle proprie radici di quel Friuli “onest e lavoradôr”, quel Friuli di campagna che ci rende fieri di essere friulani e che fa parte di tutti noi. Un paesaggio tipico e un modo tipico di vivere il nostro territorio a stretto contatto con madre natura che ci permette di evadere dalla frenesia di tutti i giorni, che troppo spesso non ci permettere di cogliere il bello che ci circonda.
Arrivati alla fine al traguardo della marcia, accaldati ma soddisfatti, per la bella mattinata passata in un territorio meraviglioso e accolti dai suoi abitanti che con un sorriso e un “Mandi” ti fanno sentire a casa.
Quale può essere quindi il modo migliore di concludere questa gita? La risposta è ovvia: un buon piatto di gnocchi accompagnato da un delizioso calice di Schioppettino da gustare sotto i raggi di questa meravigliosa domenica!
Amo molto viaggiare, conoscere e vivere ciò che ogni luogo può dare e cerco sempre di immergermi nelle diverse culture del posto che visito. Mi piace l’arte in genere e in particolare il periodo medioevale. Amo cucinare e mangiare bene e anche in questo campo sperimentare e conoscere nuovi sapori.