
“Say cheese!” sull'Altopiano del Montasio

Che il pordenonese sia ricco di acqua è cosa nota e che dal loro sfruttamento siano nati tanti opifici dando vita e laghi e laghetti per sfruttarne la forza motrice anche. Ma che grazie a questo, tra Pordenone e Porcia ci sia oggi un piccolo angolo di paradiso forse lo sanno in pochi.
Era il 1890 quando i nuovi acquirenti del cotonificio Amman "ingabbiarono" le acque del Rio Burida (dal friulano "buride", acque impetuose) facendo un regalo prezioso a questo territorio. Già, perché oggi è possibile vedere il profilo del Monte Cavallo così prossimo all'acqua che sembrano essere una cosa sola.
A dirla tutta, non è sempre stato così perché dopo la chiusura del cotonificio e con la guerra il Lago della Burida dovette subire anni di degrado e abbandono. Gli anni Ottanta, però, videro la nascita dell’”Associazione Salviamo il Lago della Burida” e grazie ai suoi soci ora è possibile godere di un bacino idrico di circa 12 ettari con ancora ben visibile il salto di 8 metri e soprattutto di un terrapieno sulla sponda destra del lago realizzato per consentire l'accesso al parco oggi ricco di giochi per i bambini, panche e angoli di relax con uno scorcio di colori e poesia veramente unici.
Per chi vuole trovare un po' di refrigerio dalla calura estiva, fotografare la natura e i suoi tantissimi animali, ma anche provare a pagaiare attraversando il lago a bordo di una canoa, può farlo grazie alla Libertas Gruppo Kayak Canoa A.S.D. che per tutta l'estate, ogni giorno, è a disposizione per provare questa esperienza unica a due passi dal centro. Senza dimenticare che ogni giugno il lago ospita la sua “sagra” e una caratteristica fiaccolata.
Foto di Alessandro Secondin