Un caldo sole primaverile e la voglia di sgranchire un po’ le gambe mi hanno condotta sulle colline del Friuli alla scoperta del Forte di Monte Bernadia-Lonza. Un edificio che non ti aspetti, possente e un po’ inquietante. Nel mio gironzolare il Friuli Venezia Giulia alla ricerca di nuove esperienze, non ne avevo mai sentito parlare, sebbene faccia parte degli Itinerari della Grande Guerra. Scoprirò poi che dal 1973 si tiene qui il Motoraduno dell’Amicizia, organizzato dall’Associazione Motociclistica Friulana. Si raggiunge facilmente da Sedilis, vicino Tarcento: una stradina militare asfaltata, in mezzo al verde con scorci panoramici, conduce al piazzale della fortezza.
Costruito attorno al 1910, faceva parte del sistema difensivo del Medio Tagliamento durante la Prima Guerra Mondiale ma praticamente non venne mai interessato dai fatti bellici e nel 1917 fu disarmato. Davanti al Forte si alza il Faro Julia, sacello che ospita le salme di sei caduti durante i due conflitti mondiali. L’atmosfera è malinconica, sono sola in questo luogo che ricorda la follia della guerra, dove oggi regna il silenzio della pace; le uniche voci sono quelle della natura.
A rallegrarmi, un panorama splendido: lo sguardo si perde nella pianura friulana e, come spesso mi accade, vengo avvolta dalla magia di vedere il mare lontano laggiù, cartoline che il Friuli Venezia Giulia regala in abbondanza. Alla destra del Forte imbocco un sentiero abbastanza facile, un anello a tratti curato, a tratti piacevolmente wild, ma sempre ben indicato, che mi condurrà alla Batteria del Monte Pocivalo; tutt’intorno un bel paesaggio carsico, puntinato di flora colorata, in particolare Pervinche e fiori che sembrano (forse lo sono!) orchidee che sfumano dal violetto al blu.
Durante la passeggiata incontro poche persone, alcuni escursionisti attrezzati che forse stanno percorrendo l’itinerario più impegnativo, qualche famiglia con bimbi e cani: il relax è assicurato e giunta alla Batteria sulla cima del Pocivalo, mi appisolo mezz’oretta. Al mio risveglio, un panino al prosciutto (rigorosamente crudo di San Daniele!) mi dà la giusta carica per riprendere il cammino e ritornare al punto di partenza, il piazzale della fortezza che nel frattempo si è affollato di escursionisti in “pausa pranzo”. Sulla strada verso casa mi volto indietro e quel Forte che fino a ieri era sconosciuto e nascosto, ora brilla di bianco sulla sommità della collina friulana.
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Radici sarde, cuore friulano. Vivo a Cordenons. Amo il mare, Trieste e il tiramisù. Sono guida turistica e mi occupo di marketing e comunicazione. Coordinatrice del Gruppo Giovani di Pordenone del FAI - Fondo Ambiente Italiano.