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tempo guerra 3

Mostri al re come dovrebbe fare il re

Genova, aprile 1915

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Ben venga il re a Genova il 5 maggio…
Non occorre prenda il biglietto di ritorno.

Colui che si accinge a tradire i patti, colui che vuole sacrificare l'Italia per servire l'Inghilterra e Francia merita il massimo dei castighi.
Ci pensi, e nella sua coscienza ci darà ragione. Vogliamo la pace perché non abbiamo ragione d'intervenire in un conflitto voluto dallo spavaldo Poincaré e dalla insaziabile Inghilterra, la quale vuole, pretende che gli Italiani sostituiscano i beduini che non trova più.

Poveri Italiani, quale parte tocca!...

Ho letto Il Cittadino di ieri mercoledì, quella lettera che spiega perché i Garibaldini furono sciolti?

E il re ha ricevuto quel bel mobile… di Peppino. Legga, legga, e mostri al re come dovrebbe fare il re.
È un vero peccato che al governo non vi sia più Giolitti. Avremmo la pace sicura e non perderemmo il credito e la dignità. Manon pensa il re che cosa dovrà dire di lui la storia?

Ma non teme d'essere chiamato re traditore, o re maramaldo?

Comprendiamo che occorre forza per resistere alla piazza, ma ben sa che non è la piazza che dovrebbe comandare.
Dio salvi l'Italia, Dio voglia che il re non macchia il suo regno. W Giolitti.

W l'Italia.
W la neutralità.
 
Abbasso la massoneria che vuol la guerra non per il bene d'Italia, ma per aiutare la Francia del Manuba.

[in Renato Monteleone, "Lettere al Re", Editori Riuniti, Roma, p. 73]
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