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tempo guerra 3

Sono madri col cuore straziato

7 dicembre 1915

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Sacra Maestà,

perdonami si in questi tempi, sconvolti dalla guerra che c'invade, approfittiamo della di Lei bontà, venendola a disturbare con questa nostra, sperando di essere esaudite.

Sono madri col cuore straziato.

Sono spose oppresse dal dolore, alle grida della schiera di innocenti invocando il padre; sì, sono esse che vengono alla

Rispettabile Altezza, ad implorare: "Pietà! Pietà!".

Sono sorelle orfane, sole sulla terra, perché separate anche dai fratelli, allontanati da esse per la difesa della Patria! Che faranno quelle misere sventurate, se quest'accidente non avrà breve fine? Sì, Maestà, lo comprendiamo! Sebbene di basso ceto, ben lo comprendiamo, di quale giusta causa fu introdotta questa guerra!

Ma non basta ora? Non bastano le vittime cadute, le dure prove dei coraggiosi italiani, a por fine a questo martirio?
Misericordia implorano le madri nel cupo silenzio della notte, mentre i loro occhi non si chiudono al sonno e nella solitudine delle loro stanze vegliano pregando Dio, affinché illumini la mente del Re, da cui possiamo sperare di udire la sospirata parola "Pace"!
Sventura a coloro che allontanano il sonno dalle stanche pupille dei vecchi!
Possiamo sperare di essere esauditi, o saranno invece le nostre, illusioni?...

Rifletta!... è una sola parola che s'attende: "Pace"! e questa suonerà arcana all'orecchio del popolo, e l'Italia nostra ritornerà felice.
Benedetto sarà, il primo che innalzerà la bandiera della pace!

Ringraziandola anticipatamente, inviamo sinceri auguri ed abbia rispettosi saluti
Madri desolate

[in Renato Monteleone, "Lettere al Re", Editori Riuniti, Roma, p. 85-86]
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