Vegendo queste infami guerre mai più avrei creduto che la sua illustre persona giungesse a tanta bassezza di dare tutto un popolo legato mani e piedi alli superbi caprici di un Cadorna quel vecchio e un generale innumano che non sente ne amore ne compassione per alcuno.
A lui le basta di conseguire il suo intento di farsi un nome con Trento Trieste, costassero questo anche la vita di tutti li uomini e soldati di Italia a lui niente importa lui non ci lascia la vita non sente ne dolori ne patimenti quali li sentono tre terzi di Italiani mezzi morti rovinati e in lutto.
Quelle due provincie di Trento e Trieste oggi sono tutte un tradimento un tranello una trappola per amazzar li Italiani, mai in Italia ci fu una guerra consimile.
Osservate quasi un Milione di soldati Italiani fra morti e rovinati ed ancora non sentite ribrezzo e terrore della vostra immane impresa.
Ci volete a far ammazar tutti forse prima, questo non è più il vostro compito, osservate che voi siete il reo di tutte quelle vittime fatte e che ancor farrete e ne dovrete a render strettissimo conto il giorno della Vostra Morte pensate che il vostro nome sarà per sempre maledetto dalli Genitori spose e orfani della nazzione, che tutti per caggione vostra ne soffrono patimenti passione e dolori.
Quanti patimenti quanta povertà e miseria per l'unica caggione del vostro leggerissimo assenso.
Chi ne rimeterà la pace l'amore e l'aggiatezza nelle familie? Ora forse quelli che an voluto la guerra e che la godono, forse quelli che essa li è una buona strada per arrichirsi, forse quelli che anno dato fuori i milioni per prender li interessi.
E chi ne gode! Non quelli che perdono nella guerra la vita il marito o figli, ma bensì quelli che vollion far la sua aggiatezza e ricchirsi (l'inumani).
Voi nessuno di questi li cacciaste in guerra, anzi pauroso li proteggeste e mancato aveste ad una suprema giustizia che sarà sulla bocca di tutti in sin che voi e la vostra dinastia esisterà.
Poiché per pochi infami mandaste ad un sicuro macello centinaia di miliaia di poveri innocenti.
Sì, voi ed il vostro governo peccaste di ingiustizia e ne siete altamente biasimati perché non cacciaste per li primi a perire in guerra chi la guerra è voluta e votata.
Essendo che nostro dovere solo di diffenderla la patria e non di andar cacciati ad essere massacrati per sovente ed ingradirla come la pensate voi.
Se voi se il vostro governo è pazzo se tutti li regnanti volion ad ingrandirsi quando terminerà questa maledetta guerra.
Ogni popolo per colpa di simili pazzi si troverà sulla via delli dilaniati per essere distrutto.
Voliamo giustizia addunque siano ora cacciati in guerra anche tutti quelli che la guerra an voluto e se non verrà fatto questo, rivoluzione universale perché ingiustizia!
È ingiustizia altamente riprovevole.
Iose
[in Renato Monteleone, "Lettere al Re", Editori Riuniti, Roma, p. 108-109]