Alcuni dei più rilevanti luoghi di culto e Santuari della Vallata rappresentano alcuni dei più suggestivi punti di interesse del cammino delle Pievi
Natura, storia e spiritualità in Carnia: il Cammino delle Pievi. Due sono le Tappe che attraversano Paularo e la Val d’Incarojo e che conducono il- camminatore alla scoperta di inaspettate testimonianze dell’arte locale.
Chiesa Di San Vito
La chiesa parrocchiale è stata realizzata nel 1772 su progetto di Domenico schiavi e successivamente completata nel secolo scorso. Il suo interno è decorato con affreschi di Antonio Schiavi e dipinti di Francesco Pillizzotti seguace di Nicola Grassi. Il soffitto presenta una Vergine in gloria fra i santi patroni mentre sui quattro pilastri concavi che delimitano la elegante e proporzionata aula, sono rappresentati il Sacrificio di Melchisedech, l’Adorazione dei pastori, l’Adorazione dei Magi. L’altare principale, in marmo bianco, è dovuto alla munificenza di Jacopo Linussio nei confronti del suo paese natale e fu eseguito nel 1747.
Chiesa di Santa Maria Maggiore a Dierico
Nella frazione di Dierico si trova la chiesa di Santa Maria Maggiore. Il campanile, completo di cuspide, fu edificato nel 1577. L’interno della chiesa presenta affreschi con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento realizzati nel XVI secolo da Giulio Urbanis allievo di Pomponio Amalteo. L’opera più interessante è lo splendido altare ligneo che è situato nel centro dell’abside, si tratta di un’opera di Antonio Tirone e risale al 1522. L’altare dipinto e dorato, impostato su canoni rinascimentali, presenta su tre ordini di nicchie figure di Santi e Sante con al centro la Madonna con il Bambino, San Giorgio e il Drago e in sommità il Redentore.
Santuario della Madonna del Sasso a Castoia, Salino
La cappella dedicata alla Madonna SS. Ausiliatrice è mèta di pellegrinaggio ogni 24 maggio ed è stata costruita alla fine dell’Ottocento (1870)., Nel 1810 a seguito di una piena del ruscello Malmidili che scende dal monte Castoia è stato rinvenuto, ai margini, un masso sul quale era incisa un’immagine raffigurante una madonna con un bambino sulle ginocchia. Il masso venne utilizzato per ergere un capitello costruito appositamente nel punto esatto in cui oggi sorge l’altare del santuario.