Dati tecnici
- Ingresso: 630 metri
- Uscita: 300 metri
- Dislivello: 330 metri
- Sviluppo: 1700 metri
- Calata più alta: 70/40 metri
- Navetta No / 2 chilometri
- Avvicinamento: 1 ora e 30 minuti / 45 minuti
- Progressione: 3 ore e 30 minuti
- Ritorno: 5 minuti
- Ancoraggi: sufficienti
- Difficoltà: v5 a2 IV
- Corde consigliate: 2 da 50 m / 2 da 80 m + corda emergenza
- Periodo: da maggio a ottobre
- Vie d’uscita: poco oltre l’affluente, c’è una traccia in riva destra che riporta alla mulattiera e che può essere usata come via di fuga
- Materiali: muta completa, sacca d’armo
- Cartografia: Carta Tabacco 1:25000 foglio n. 018 - Alpi Carniche Orientali Canal del Ferro
Descrizione
Percorrendo la Strada Statale 13 in direzione Tarvisio, nei pressi di Moggio Udinese si passa sotto il viadotto autostradale e si prosegue ancora per 450 metri. Poco prima di una curva a destra si imbocca (sempre a destra) una strada che conduce ad un ampio spiazzo proprio nei pressi della cascata finale. In alternativa, restando sulla SS 13, è possibile posteggiare in corrispondenza della curva a destra di cui sopra, ma dal lato opposto della strada in un evidente spiazzo antistante un’attività commerciale.
Coordinate parcheggio a valle:46.396856, 13.180961
Accesso a monte
Disponendo di due auto con una sufficiente altezza da terra, è possibile dimezzare il percorso da fare a piedi salendo in auto fino agli Stalli Ravorade.
In tal caso dal luogo in cui si è posteggiata la prima auto, riprendere la SS 13, sempre in direzione Tarvisio e dopo circa 750 metri, svoltare a destra e prendere una strada (asfaltata solo nel primo tratto, poi bianca) che conduce agli Stalli Ravorade (quota 516 metri) dove si parcheggia.
Giunti agli Stalli Ravorade (a piedi o in auto) individuare il sentiero per gli Stalli del Verzan (lato destro della strada salendo) e percorrerlo fino a raggiungerli (quota 720 m). Da qui si scende facilmente nell’alveo del torrente che in questo punto scorre ancora in ambiente largo e soleggiato.
La prima parte è solitamente asciutta, pertanto non conviene indossare le mute finché non s’incontra l’acqua.
01 - C 11 Sx
02 - AN 20 Dx
03 - C 20 Dx
04 - TB 6 Dx
05 - C 28 Dx
06 - MC + C 25 Sx
07 - C 5 Dx
Progressione circa 200 m
Arriva l’acqua da un affluente sulla sinistra
Progressione circa 200 m
08 - TF / DIS 4
09 - TF 3 Dx
10 - C 7 Sx (serve una corda da 40 m)
Fare attenzione a non tuffarsi: pietra acuminata sommersa
Il salto porta direttamente alla vasca che precede la cascata finale da 70 metri. In condizioni idriche normali non ci sono problemi ma non va assolutamente sottovalutato in caso di portata sostenuta.
Prima opzione:
Il salto può essere sceso con un unico tiro da 70 m, ma serviranno corde lunghe per faciltare il recupero.
11a - MC + C 70 Dx
Seconda opzione:
Il salto può essere frazionato dopo circa 20 m. Appena si posano i piedi sulla cengia sotto il primo balzo della cascata deviare a sinistra (orografica) per raggiungere il terrazzino che é spostato di alcuni metri dalla verticale.
11b - MC + C 20 Dx
12 - PI + C 45 Sx
Si arriva sotto il viadotto dell’autostrada ed in circa 5 minuti si raggiunge la macchina.
Note
È consigliabile affrontare questo itinerario dopo qualche giorno di pioggia per trovare un minimo scorrimento anche nella parte alta, valutando però che la prima parte della calata finale avviene sotto il flusso della cascata.
Si possono percorrere anche solo i salti finali, salendo lungo la mulattiera da una curva verso sinistra si dirama un sentiero / traccia in direzione del rio. Lo si segue con un passaggio esposto su frana (corde fisse) fino a raggiungiere il greto poco a valle dell’affluente che porta acqua (circa 45 minuti).
Come leggere la scheda
C = punto attrezzato per calata
AN = ancoraggio naturale
MC = mancorrente
PI = punto intermedio
DEV = deviatore
DIS = disarrampicata
TB = toboga
TF = tuffo
Le notazioni Dx (destra) e Sx (sinistra) relative ai punti di calata, ai mancorrenti, ai deviatori ecc. indicano sempre la sponda orografica del torrente in cui sono posizionati. Ad esempio DEV Sx sta a significare che la deviazione si trova in sponda sinistra, e non alla sinistra del torrentista che affronterà la deviazione.