La proposta merita considerazione poiché, pur trattandosi di una vetta modesta come altitudine, non particolarmente attraente nelle forme (tranne che verso ovest) e un po' chiusa dalla mole possente della Creta Forata e del Piccolo Siera, avrete la gradita quanto insperata sorpresa di un panorama davvero molto vasto aperto verso le Dolomiti Pesarine, il Cogliàns, i monti di Volaia, il gruppo Peralba-Chiadènis-Avanza, il Bivera-Tudaio e perfino le lontane Dolomiti d'OltrePiave. L'itinerario, a torto assai poco frequentato per la presenza della vicinissima Creta Forata, è solare, vario, non faticoso e vi guiderà in un altro delizioso, appartato angolino dei monti di Sappada, nel regno dei silenzi e della solitudine, con la possibilità di vedere, con un pizzico di fortuna, anche qualche camoscio. Assaporerete un po' anche il gusto dell'avventura in quanto l'ultima parte del percorso non presenta né sentiero né bolli segnavia.
Autore: © Giovanni Borella
Derivante dal livello di difficoltà tecnica e di preparazione fisica richiesti.
Difficoltà: E/EE
Ore dal rifugio Siera : salita 2,15-2,45 discesa 1,30-1,45 totale 3,45-4,25
Ore da Sappada : salita 3,15-4,00 discesa 2,00-2,25 totale 5,15-6,25
SCALA DELLE DIFFICOLTÀ
Nella scheda tecnica di ciascun itinerario sono presenti le sigle comunemente utilizzate nelle guide di montagna (T- E - EE- EEA - A). Alcuni itinerari possono avere una doppia sigla (es: T/E oppure E/EE) in quanto presentano le caratteristiche di entrambe le categorie
T (turistico) indica itinerari quasi sempre brevi e facili che si articolano su stradine forestali e/o sentieri ben segnalati o comunque evidenti che non richiedono particolare allenamento
E (escursionistico) indica percorsi, anche piuttosto lunghi, che si snodano su mulattiere e/o sentieri spesso sopra i 2000 metri, evidenti ma non sempre con bolli segnavia. Non hanno difficoltà di rilievo, ma talora possono presentare qualche tratto o singolo passaggio un po’ esposto o malagevole. Sono richiesti equipaggiamento adeguato, un minimo di esperienza e allenamento
EE (per escursionisti esperti) indica itinerari generalmente a quote superiori ai 2000 metri, che si possono articolare su terreno infido e/o in zone impervie, sono caratterizzati spesso da passaggi o tratti esposti e/o attrezzati, talora su roccette con difficoltà di 1° grado. Richiedono esperienza, passo sicuro, senso dell’orientamento, buon equipaggiamento, preparazione psico-fisica.
EEA (per escursionisti esperti con attrezzatura) indica percorsi attrezzati con funi metalliche, staffe, scalette. L’esposizione è quasi sempre costante. Sono obbligatori esperienza, allenamento e adeguato equipaggiamento comprendente casco e set da ferrata. Utili i guanti.
A (per alpinisti) indica itinerari di roccia che portano alle vette con basse difficoltà alpinistiche (1°/2° grado). Richiedono capacità tecniche, buona esperienza, preparazione fisica, equipaggiamento idoneo (casco, qualche cordino, sempre utile anche uno spezzone di corda di 20-30 metri)
AVVERTENZE
Raggiungibile con mezzi pubblici
© Tratto dalla Guida "Sappada, dai sentieri alle vette" di Giovanni Borella , edita dalla casa editrice CO.EL.
Giovanni Borella Nato a Belluno, vi ha vissuto sino alle soglie dell'adolescenza. Si è successivamente trasferito a Padova, dove ancora risiede, frequentando la locale Università e conseguendo la laurea in Lettere Antiche che lo ha portato a esercitare l'insegnamento per qualche decennio. Escursionista prima, alpinista poi, ha compiuto numerose ascensioni sia nei più noti gruppi dolomitici sia in particolare sui monti di Sappada, che frequenta da moltissimi anni d'estate e d'inverno e dove ha anche aperto vie nuove e ripetuto altre in solitaria. Ha pubblicato tre guide: "Sui sentieri del sole" ed. Mediterranee 1995 in qualità di coautore, "Sappada, dai sentieri alle vette" editrice Co.El. 2002, "Dolomiti del Comelico" Linteditoriale 2010.
Derivante dal livello di difficoltà tecnica e di preparazione fisica richiesti.