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21 dicembre 2017

La Villa dei Presepi ad Attimis

21 dicembre 2017
Sergio Cuffolo

La Villa dei Presepi ad Attimis

Villa d’Attimis Strassoldo è una delle dimore storiche che, ad Attimis, esercita da sempre il fascino della bellezza. In questo periodo dell’anno lo è ancor di più in quanto in uno scenario da favola la dimora gentilizia ospita la quarta rassegna d’arte presepiale, organizzata dalla Pro Loco Attimis e intitolata: “Le acque del Malina e la poesia del Presepe”.

La mostra rimarrà aperta tutto il mese di dicembre fino all’Epifania ogni sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 18.30. Su prenotazione anche nei giorni feriali per gruppi di almeno 20 persone, ingresso libero: (info: prolocoattimis@alice.it).

L’abbiamo definita la “Villa dei Presepi”, ma Villa Strassoldo, già Attimis dell’Orso è un bene culturale censito tra le dimore storiche dall’architettura prestigiosa del Friuli Venezia Giulia. Circondata da un grande parco con alberi secolari, posizionati ai lati del pregevole cancello di ferro che introduce nel parco, porta ai lati superiori due orsi, cosiddetti del castel vecchio, rievocanti il casato dei primi proprietari e al centro lo stemma della famiglia Strassoldo Soffumbergo.

La villa fu costruita dai Conti d’Attimis o Attems dell’Orso nel XVI secolo, una volta distrutti i due castelli aviti, quello superiore dell’XI secolo e l’inferiore del XIII, dei quali rimangono i ruderi sui colli prospicienti il paese, dal lato opposto del torrente Malina. Nel secolo XVIII la proprietà passò per matrimonio ai conti Strassoldo Soffumbergo, che la usarono come dimora di villeggiatura; la fecero decorare con stucchi in stile rococò tipici delle ville venete settecentesche della famiglia. Nel secolo XX, durante la seconda guerra mondiale, la villa fu sede delle truppe cosacche dislocate in Friuli che, a fine occupazione, la lasciarono in stato di grave danneggiamento.

In epoca recente poi, fra gli anni ‘77 e ‘97, la famiglia si impegnò nel ripristino delle strutture e delle decorazioni che avevano subito gravi danni a seguito del sisma del maggio-settembre 1976, facendo riaffiorare, con lungo e paziente lavoro di restauro, gli antichi intonaci a marmorino con i colori originali.

La parte più importante è quella cinquecentesca, che comprende al piano nobile, il salone d’onore, dal pregevole soffitto con travi a vista, contornato lungo il perimetro superiore da una serie di formelle istoriate con gli stemmi delle famiglie nobiliari imparentate con la casata e con alle pareti cornici di stucco, il “salotto azzurro” e la sala da pranzo “salotto verde”, anch’essi con decorazioni a stucco.

Al piano terra si trovano un vasto “Folador” o tinaia ed un’ampia cantina.  Annessa alla Villa, immersa nel parco, vi è una graziosa cappella privata, dedicata a San Giuseppe, risalente al XVII secolo, (sopra la porta un accenno di meridiana) con un altare ligneo intagliato e una pala d’altare di scuola raffaellesca del 1500 di Francesco Floriani (o Floreani) pittore udinese, raffigurante la Madonna con in braccio un Bambino che si allunga verso quello, che dovrebbe essere la figura di San Girolamo, accovacciato e coperto da un drappo, alle spalle San Giuseppe.

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Sergio Cuffolo

Amo stare all’aria aperta, socializzare e scoprire tutti gli aspetti culturali dei luoghi che visito, in particolare posti tranquilli e lontani dal turismo di massa. Pratico con piacere anche le altre attività legate al turismo sostenibile come ad esempio il trekking e la mountain bike.

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