Pietro Badoglio (Grazzano Badoglio 1871 - 1956) fu un generale italiano durante la Grande Guerra. Sin da giovane intraprese la carriera militare ed ottenne notevoli risultati durante la guerra in Libia del 1911-1912 tanto da essere nominato maggiore per meriti di guerra. Allo scoppio della Grande Guerra gli fu assegnato il comando della 4° Divisione della Seconda Armata nella zona del Monte Sabotino, a nord-est di Gorizia. Divenne uno dei protagonisti della Sesta battaglia dell'Isonzo quando guidò un fulmineo attacco contro le postazioni austro-ungariche, creando così le premesse per la successiva entrata dell'esercito italiano nella città isontina. La sua popolarità accrebbe e venne promosso dapprima maggiore generale e successivamente tenente generale.
Il 24 ottobre 1917 si trovò a capo del XXVII Corpo d'Armata, disposto sulla linea dell'Isonzo nella zona di Tolmino. L'offensiva austro-germanica lo investì in pieno dando così origine alla disfatta di Caporetto. Ciononostante la sua carriera proseguì e, dopo la destituzione di Cadorna da Capo di Stato Maggiore, fu nominato vice-Capo assieme al generale Gaetano Giardino. Terminata la Grande Guerra raggiunse i vertici dell'esercito italiano e con l'avvento del Fascismo iniziò una carriera politica notevole che lo portò alla nomina di Primo Ministro dopo la caduta di Mussolini (25 luglio 1943).
Pietro Badoglio fu una delle personalità militari più famose della prima metà del '900. Sulla sua carriera però esistono ancora oggi delle ombre per quanto è successo a Caporetto. La Commissione d'Inchiesta sancì che "Caporetto era stato il prodotto tanto di alcune responsabilità individuali al massimo grado militare (Cadorna, Capello ecc.) quanto di un "crollo morale" delle truppe." (Nicola Labanca, "Caporetto - Storia di una disfatta", Giunti, Firenze, 1997, pp. 93-94). Eppure Badoglio, che ai tempi era un alto ufficiale impegnato proprio tra Tolmino e Caporetto, fu l'unico ad essere escluso dalla "Relazione" della Commissione. Ancora oggi la storiografia indaga su questo fatto.