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Grotta del Monte Ermada

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Poco distante dalla Grotta del Motore è possibile visitare quella del Monte Ermada, la più nota del Museo. Scoperta solamente nel 1969, la cavità era destinata a far alloggiare le truppe austro-ungariche che combattevano sul fronte.
È possibile visitare l'interno utilizzando sia l'ingresso naturale che quello artificiale, scavato per agevolare i passaggi dei soldati.
L'ingresso naturale dà accesso ad uno scivolo di terriccio e pietra che nasconde i lavori di terrazzamento fatti dai militari per potervi far sostare le truppe. Al termine la cavità si allarga in una sala che è raggiungibile anche utilizzando il secondo ingresso, quello artificiale, lungo un centinaio di metri ma in condizioni migliori rispetto al primo imbocco.

Una volta giunti nella cavità centrale si possono notare diverse tracce risalenti alla Grande Guerra. Sulle pareti si trovano ancora le staffe metalliche con degli isolatori di porcellana, segno inequivocabile della presenza di illuminazione elettrica, mentre molte concrezioni calcaree sono state rovinate dal fumo delle macchine usate per rendere vivibile la grotta. Continuando la discesa nella grotta si trova, sulla destra, una scala in cemento che è possibile utilizzare (con cautela) per raggiungere un ripiano su cui si notano alcuni sacchi di juta, ormai pietrificati.

 
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