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9 ottobre 2018

Vivaro: cena in cantina nei Magredi

9 ottobre 2018
Tiziana Fiorentino

Vivaro: cena in cantina nei Magredi

“Ciao, hai un tavolo per 12 stasera?” “No cara, il ristorante è pieno, se vuoi vi metto in cantina” “Bene saremo lì per le otto” Al momento non ho dato peso, pensavo ad una battuta del simpaticissimo gestore, nonché amico, di questo country resort e fattoria nei Magredi (sulla Strada del vino e dei sapori del Friuli Venezia Giulia). L’occasione era una cena che organizzo in coincidenza di ogni inizio stagione, eravamo partiti in tre e ora è diventato un incontro immancabile perchè il gruppo è lievitato, età, professioni e provenienze diverse, un mix esplosivo. Il pomeriggio l’ho dedicato a far conoscere ad un’amica la zona dei Magredi, (territorio di assoluto fascino della pianura friulana); il nome significa “terre magre”, infatti il paesaggio attorno al greto del Cellina è lunare. I torrenti Cellina e Meduna son già scomparsi nella falda acquifera sottostante dopo aver trasportato e depositato milioni di sassi lucidi ognuno diverso, che potrebbe dirti qualcosa, qui regna il silenzio, parlano loro devi solo ascoltare. Brullo a prima vista ma ricco di specie di flora e fauna uniche tanto da farlo diventare zona speciale protetta; muschi, erica, creste di gallo, orchidee si incrociano con la fauna dove il volatile simbolo è l’occhione. Mano a mano che ti spingi verso il paese fioriscono rovi, vegetazione più ricca, ed è scontato imbattersi in fagiani o lepri, un po’ più arduo ma non impossibile vedere un’aquila che punta proprio questi animali. Il modo ideale di visitarli nel rispetto dell’ambiente è a piedi, in “bike”, a cavallo… o in carrozza come abbiamo fatto noi forse per sentirci un po’ regine della situazione. Torniamo alla cena, la sera ci siamo presentati e… “Et voilà” non era uno scherzo un tavolo ed una cantina ottimamente apparecchiati ed imbanditi solo per noi. Non ci potevo credere, nemmeno con impegno avrei trovato una location più esclusiva ricevendo i complimenti da tutti e dire che ne ero ignara anch’io! Cenare in uno scrigno che racchiude tutto il ben di Dio per l’inverno, prosciutti, formaggi, salami, vini, birre, ha un fascino inesorabile. La cantina ha archi in pietra, qualche mobile antico, scaffalature in legno per i vini, una cella per i prosciutti con tanto di grata e chiavi dove sinceramente più d’uno si sarebbe fatto chiudere in esilio per l’eternità. Alle pareti uno schermo con le immagini del territorio, luci soffuse e menù tipico della fattoria, le verdure dell’orto pastellate, la polentina con il salame e la pancetta alla piastra, immancabili le foglie di frico croccante, la vellutata di zucca ortaggio principe dell’autunno che ricorda il sole caldo dell’estate finita guardando il piatto dall’alto, le “Cosutis e Montasio vecchio” ravioli di forma simile ai cialcjons, involtino con contorni e vini dei Magredi che negli ultimi anni hanno raggiunto con molte cantine risultati di tutta eccellenza. Di un luogo non conosci mai tutto ma se mangi qui senti proprio il sapore della tradizione, infatti siamo usciti dal ristorante con in bocca il gusto dell’autunno in una fattoria della pianura friulana. Gran finale davanti all’enorme stufa di maiolica dove abbiamo preso parte al rito dell’accensione stagionale e dove la cuoca ci ha munito di cappellino da chef e via tutti a prepararsi da soli la propria crepe da farcire con le marmellate di loro produzione, caffè, grappetta e canti che hanno concluso un’eccellente serata. Caldamente consigliata come esperienza.

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Tiziana Fiorentino

Sono un gatto, ho tante vite: responsabile aziendale, partecipo all'organizzazione di eventi enogastronomici, faccio il cuoco, guido la barca, faccio sport, viaggio, leggo, scrivo e sono curiosa di ascoltare e condividere. Sono appassionata di tutto ma mi concentrerò sulle mie Top Passioni che sono il Cibo, lo sport e gli slow tour.

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