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3 agosto 2018

Il Collio friulano tra fiaba e realtà

3 agosto 2018
Eleonora Spessotto

Il Collio friulano tra fiaba e realtà

Una domenica soleggiata. Un gruppo di amici che condividono una passione: il buon vino. E una meta, il Collio friulano, alla scoperta di un territorio in cui nascono alcuni tra i vini più pregiati della regione. Abbiamo scelto di fare visita all’azienda vinicola Lis Fadis, a Spessa di Cividale, nella zona DOC Colli Orientali del Friuli. Mi avevano parlato di questo luogo incantato degli amici ristoratori che l’avevano conosciuta e ne erano rimasti innamorati. Lis Fadis, tradotto dal friulano "Le Fate", è un luogo magico che regala ai visitatori scenari da sogno, tra storia e leggenda. Una deliziosa tenuta, frutto della realizzazione del sogno di una coppia, ora in pensione, che ha scelto di dedicarsi con amore e passione al romantico progetto. Nata dalla ricostruzione di una casetta già esistente in una mappa di fine ‘700, la proprietà è stata acquistata nel 2005 e i lavori di ristrutturazione sono terminati nel 2008. Le pietre, i pavimenti, le travi in legno, tutti gli elementi che vanno a comporre questo scrigno di emozioni e suggestioni provengono dall’antichità e ognuno di loro racconta un pezzo di storia. I proprietari ci accolgono con piacere e ci fanno sentire come degli amici che sono passati a trovarli. Lui è un vecchio antiquario, un personaggio solare che ci ammalia con i suoi racconti appassionati e ci guida in un mondo fatato in un viaggio attraverso il mondo dei vini del territorio friulano. La maggior parte dei prodotti della vigna sono biologici, vini di altissima qualità, capaci di emozionare. Ogni vino porta il nome di un folletto, e vuole essere un omaggio alle figure mitologiche che abitano i boschi del Friuli ed in particolare della Carnia, luogo di origine della proprietaria della tenuta. Il Friulano Lis Fadis porta il nome di Sbilf, il leggendario folletto che vive nel sottobosco e si nasconde negli anfratti, nelle vecchie case, nei fienili, nelle profondità dei boschi o si mimetizza perfettamente con il terreno. Rosso di punta è il Bergul e prende il nome da un folletto dispettoso che tende tranelli ai contadini nel bosco. Quando entri in questa proprietà, un’aura magica ti avvolge. Quest’azienda è stata una sorpresa, la più bella e caratteristica cantina che io abbia mai visitato!
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Eleonora Spessotto

Esperta in comunicazione. Scrivo per passione. Amo viaggiare. Timida, buffa, creativa. Curiosa per natura. Non posso rinunciare al caffè e al colore nero. Condividerò con voi i miei tour e vi farò gustare il territorio attraverso le sue eccellenze.

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