Roveredo in Piano
Le prime testimonianze di insediamenti abitativi a Roveredo in Piano risalgono alla preistoria, alla quale appartiene la tradizione delle tombe a tumulo che erano presenti nel territorio. Tracce dell'insediamento celtico sono attestate dal ritrovamento di alcune caratteristiche sepolture, così come per la presenza romana (dalla quale deriva lo schema romano sul quale è costruita la città).
I rimasugli del "roboretum" o bosco di roveri, dove è stato costruito il centro abitato che ha dato luogo allo sviluppo attuale, attestano la derivazione del nome di Roveredo.
Altro dato certo è che originariamente l'insediamento era diviso in due centri: il primo, che faceva perno sull'attuale piazza, si chiamava "Roveredum Sancti Avocati", il secondo "Villa Roboreti".
Anticamente il paese di Roveredo in Piano era diviso in 12 borgate (Platha, Tavjela, Villotes, Moro, Runcadei, Forcate, Puart, San Bastian, Sant'Anna, Codes, Borgo Nuovo, Sacon) che al giorno d'oggi vengono fatte rivivere in occasione del gioco dei "Pindoi" che si tiene l'ultima domenica di agosto durante la sagra di S. Bartolomeo.
Di interesse è la Chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo, risalente al secolo scorso ma solo in seguito dotata di altari marmorei e decorata. All'interno sono presenti una graziosa tela del primo Settecento ed un grande affresco raffigurante il Giudizio Universale (1872).