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Le prime battaglie del 1918

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Mentre a Roma i politici discutevano sui Quattordici Punti di Wilson, i soldati organizzarono le difese sul nuovo fronte. Rispetto a prima, la linea si era accorciata di 170 chilometri e per il generale Armando Diaz fu senz'altro un vantaggio. Il settore più occidentale, quello tra la Lombardia e l'Alto Adige, rimase immutato mentre il confine sull'Altopiano di Asiago arretrò di alcuni chilometri.
Da questo punto in poi invece le modifiche furono notevoli: la Quarta Armata si spostò dal Cadore e dalle Dolomiti Bellunesi al Monte Grappa, sulla linea compresa tra la riva sinistra del fiume Brenta ed il Monte Pallon. Alla sua destra, fino al Montello, vennero dislocati i corpi francesi e britannici (giunti come promesso dall'incontro di Rapallo del 6 novembre 1917). Infine, lungo tutto il corso del basso Piave, venne schierata la Terza Armata del Duca d'Aosta Emanuele Filiberto.

Le novità però non si limitarono alle nuove posizioni. Diaz introdusse un nuovo modo di vivere e vedere la guerra rispetto a Cadorna e la gestione degli uomini migliorò notevolmente. Inoltre, consapevole che il suo esercito non sarebbe stato in grado di sostenere una battaglia offensiva, decise di sperimentare la tenuta di questa nuova linea con delle piccole azioni di valore strategico. Il 14 gennaio 1918 alcuni reparti della Terza Armata riuscirono ad allargare la testa di ponte presso Capo Sile mentre alla fine del mese (28-31 gennaio) si svolse la Battaglia dei Tre Monti sull'Altopiano di Asiago. Dopo massicci bombardamenti da entrambe le parti, gli italiani riconquistarono la linea Cima Eckar-Monte Valbella-Col del Rosso, persi il mese prima durante la Battaglia delle Melette.

In primavera, grazie al clima decisamente più favorevole, gli scontri si fecero più frequenti. Gli austro-ungarici presero l'iniziativa e il 13 marzo 1918 fecero esplodere una gigantesca mina di 50.000 chilogrammi sotto la cima del Dente Italiano, sul Massiccio del Pasubio. Due mesi dopo (13 maggio) l'esercito italiano riuscì a riconquistare il Monte Corno di Vallarsa, il luogo dove vennero catturati Cesare Battisti e Fabio Filzi. Infine, alla fine di maggio, venne organizzata un'offensiva sul Massiccio dell'Adamello per rafforzare alcune posizioni attorno ai passi del Tonale e Paradiso: il 25 maggio gli Arditi riuscirono a conquistare tutta la lunga cresta dei Monticelli ad esclusione della cima più orientale, quella di quota 2432.
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