Lauco
Probabilmente il nome di Lauco deriva dal latino "locus" e le prime notizie storiche risalgono al 914.
Sull'altopiano di Lauco a 700 mt d'altitudine sono presenti tre piste per lo sci di fondo e per gli amanti della natura sono a disposizione tracciati di interesse paesaggistico per mountain bike e trekking.
Lauco e le sue frazioni meritano una visita anche per i piccoli capolavori d’architettura ed arte che racchiudono. Il borgo più tipico del paese è Borgo Cavocjarie; inoltre molto caratteristica da vedere è anche la Casa di Elena Cimenti (in via Centrale), che richiama le architetture di un tempo. Interessante è anche la Chiesa Parrocchiale di Tutti i Santi, costruita a partire dal ‘700. A Trava meritano di essere visti la cinquecentesca Chiesa del Santo Nome di Maria e Palazzo Beorchia, del Settecento, tipico esempio di architettura carnica a loggiati.
Da visitare il Santuario della Madonna di Trava è uno dei più piccoli, ma anche dei più suggestivi del Friuli, sia per la sua posizione che per la sua storia. Per arrivarci, bisogna percorrere una strada fiancheggiata da 14 piccole santelle in tufo (le cosiddette mainette), su cui sono dipinti gli episodi della Via Crucis, realizzati all’inizio del ‘900 dal gemonese Giovanni Fantoni. Costruito alla metà del ‘600, il Santuario era molto venerato perché si credeva che l’immagine della Madonna custodita all’interno avesse il potere di riportare in vita i bambini morti senza battesimo, per il breve periodo di tempo necessario affinché venissero battezzati. La sua architettura è quella tipica delle chiesette votive carniche. All’intero ci sono parecchi antichi ex voto, testimonianza della fede e dell’arte popolare del passato..
Fra molte passeggiate di varia lunghezza ed impegno che si possono fare, una delle più interessanti è quella che porta alle Tombe dei Pàgans. Così, da tempo immemorabile, la gente del posto chiama, infatti, tre antiche tombe, probabilmente del VI – VII sec.d.C., scavate nella roccia e localizzate nella località di Chiauians, sull’altopiano di Lauco. Sono state individuate altre tombe scavate nella roccia, le quali confermano che questa zona era abitata fin dall’antichità. A Lauco, infatti, sono stati rinvenute anche tombe neolitiche (andate disperse) ed armi celtiche del III-II sec. a. C.
Non distante da Lauco si raggiunge il canyon del torrente Vinadia, uno dei più spettacolari “monumenti naturali” della Carnia, formato dall’erosione millenaria delle acque: è profondo quasi 200 m e le sue pareti, in alcuni punti, sono talmente vicine tra loro che dal fondo non si scorge il cielo. L’escursione fino all’interno della gola è riservata agli escursionisti preparati e provvisti di attrezzature alpinistiche, mentre la parte più esterna, nei periodi di magra del fiume, può essere percorsa senza grandi difficoltà e dà ugualmente l’idea dei grandiosi scenari che caratterizzano la forra. Il canyon si raggiunge lasciando l’auto nella cava di pietra vicino al ponte sul torrente Vinadia, che si trova sulla SS 52 bis, fra Tolmezzo e Villa Santina. Al canyon si accede anche dalla località di Vinaio, scendendo lungo un sentiero che costeggia il torrente Vinadia fino alla confluenza col torrente Picchions. Da qui un tratto scende alla forra, mentre l’altro risale al paese
Tra le feste tradizionali ricordiamo Rievocazione storica del venerdì santo – Via Crucis Vivente e il Lancio das Cidulas il 30 ottobre dalla Frazione di Buttea e il 31 ottobre da Pesmolêt.