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Cividale e Valli del Natisone

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Dai libri di storia studiati a scuola ai modi di dire popolari per indicare una disfatta, tutti hanno sentito parlare di Caporetto. Nel bene e nel male, il nome di questa piccola località che oggi si trova in Slovenia occupa un posto di primaria importanza nella storia italiana e mondiale. Qui iniziò la Dodicesima Battaglia dell'Isonzo che colse di sorpresa l'esercito italiano e permise a migliaia di austro-germanici di avanzare in Friuli e nel Veneto orientale e di spostare il nuovo fronte lungo la linea del Piave.
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Un camminamento sull'altopiano del Kolovrat. Il 24 ottobre 1917 gli italiani che difendevano queste postazioni furono sorpresi dalla spettacolare azione del giovane Erwin Rommel
Il passaggio che permise ai soldati di raggiungere prima Udine, poi il Tagliamento ed infine la pianura veneta furono le Valli del Natisone. Si tratta di un insieme di vallate all'estremo oriente del Friuli Venezia Giulia dove si sviluppano le prime cime delle Prealpi Giulie e che permettono di aggirare le cime alpine.
Non a caso fu un punto di passaggio anche per le popolazioni del passato, dai Romani ai Longabardi fino alle popolazioni slave che scelsero proprio queste valli come loro terra e che hanno trasmesso usi e costumi sopravvissuti fino ad oggi.

Proprio per questo le Valli del Natisone sono un territorio estremamente affascinante dal punto di vista etnologico e culturale oltre che per la natura incontaminata ideale per passeggiate adatti a tutti.
Non meno interessanti sono i gioielli longobardi nella città di Cividale, recentemente nominata patrimonio mondiale dell'Unesco. La stessa città che durante la Grande Guerra fu dapprima una retrovia del fronte e poi teatro del primo tentativo di fermare l'avanzata austro-germanica.
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Panorama di Cividale del Friuli, città Patrimonio dell'Unesco dal 2011. Qui, nell'ottobre 1917 venne fatto brillare il Ponte del Diavolo in modo da rallentare l'avanzata austro-germanica dopo lo sfondamento a Caporetto.
Sull'attuale confine con la Slovenia è possibile visitare invece il Museo all'aperto del Kolovrat "La terza linea difensiva italiana" dove si possono ammirare gli appostamenti italiani travolti nell'ottobre 1917 dalla brillante azione del giovane capitano tedesco Erwin Rommel, la futura "Volpe del deserto".

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