Il Carso, territorio unico per la sua natura e per la sua storia, è un altopiano roccioso calcareo che si estende lungo tutto il confine orientale del Friuli Venezia Giulia, dai dintorni di Gorizia fino all'Istria passando per Trieste. Il suo paesaggio caratterizzato da un gran numero di doline, grotte, sentieri scavati tra le pietre modellate dal vento e dalla pioggia e falesie che si gettano in verticale nelle acque del Mare Adriatico, rappresenta una meta imperdibile per gli appassionati di natura allo stato puro.
Resti di un bunker austriaco lungo l'itinerario del Monte Cocco - Monte Ermada
Percorrendolo si può scoprire un territorio straordinario e ricco di sorprese: dalla flora alpina che nell'arco di pochi chilometri diventa mediterranea allo spettacolo meraviglioso che offrono ad esempio la Grotta Gigante o il corso del misterioso fiume Timavo. Non meno affascinanti sono la cultura, gli usi ed i costumi in cui si mescolano il retroterra latino, germanico e slavo, o i piccoli insediamenti sparsi qua e là, che nascondono prodotti tipici e feste popolari antiche.
Parlando di Carso però non si può non pensare a Trieste, capitale mitteleuropea per eccellenza, incastonata come una pietra preziosa tra il Golfo e la zona collinare su cui le case si inerpicano fino all'altopiano. Nella città giuliana, capoluogo della regione, si può scoprire un vero e proprio patrimonio artistico, storico e culturale: i palazzi, gli angoli più nascosti e caratteristici, i caffè che ancora oggi possiedono lo stesso fascino di un tempo, quando sedevano letterati come Italo Svevo, James Joyce e Umberto Saba.
Inclusa nell'Impero austro-ungarico, nel XVIII secolo la città divenne un centro di scambio commerciale e culturale tra mondo mediterraneo, germanico e balcanico grazie all'istituzione del porto-franco. Una convivenza multiculturale pacifica che si interruppe alla fine del XIX secolo con la nascita prepotente del nazionalismo e dell'irredentismo.
Fu proprio questo uno dei motivi che contribuirono all'entrata in guerra del Regno d'Italia contro l'Impero asburgico. Trieste divenne allo stesso tempo simbolo e obiettivo della guerra italiana ma la poderosa linea difensiva Trstelj-Monte Ermada bloccò qualsiasi attacco verso la città.
La trincea scavata dall'esercito austro-ungarico nei pressi di Prosecco. Faceva parte del campo di addestramento per i soldati prima di essere inviati al fronte.
Oggi proprio qui è possibile scoprire il Museo all'aperto del Monte Ermada con le sue affascinanti fortificazioni austro-ungariche. Si possono vedere le grotte utilizzate come ricoveri e depositi per munizioni, i crateri provocati dalle granate, i camminamenti e le trincee scavate dagli stessi soldati.
E nel caso in cui gli italiani avessero tentato di arrivare a Trieste via mare, la Trincea del Litorale, visibile all'interno del Parco 40, avrebbe senza dubbio reso molto difficle questa impresa.
Testimonianze preziose che non finiscono qui: sul Carso il Parco 97 permette di capire come i soldati austro-ungarici si preparassero al conflitto mentre i cimiteri austro-ungarici ricordano le vittime cadute in zona. Una storia appassionante e complessa che può essere capita anche attraverso i musei e gli innumerevoli monumenti presenti in città che celebrano il passaggio della città all'Italia alla fine della guerra.