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Il fiume Fella da Moggio Udinese a Carnia

Un tratto del Fella affrontabile anche da chi ha poca esperienza
Moggio Udinese, circondato dalle vette delle Alpi Giulie e delle Alpi Carniche, è il punto di partenza di questo tratto di itinerario. La natura intatta dei dintorni è accompagnata da testimonianze storiche e artistiche di grande interesse, in primis l’Abbazia dedicata a San Gallo Abate con il chiostro e il monastero delle Clarisse e Sacramentine, da dove poter godere di un bel panorama aperto sulla valle sottostante.
Dati tecnici:
  • Grado di difficoltà: II°
  • Imbarco: 46°24’2.20”N – 13°11’7.03”E
  • Sbarco: 46°22’56.71”N – 13° 7’40.15”E
  • Dopo aver imboccato la zona industriale di Carnia, proseguire fino alla strada sterrata che porta ad una cava, qui, scegliere un punto comodo per parcheggiare i mezzi. Ispezionare la riva del fiume per riconoscere il punto di sbarco che indicativamente si trova oltrepassata la linea ferroviaria e prima dei due viadotti.
  • Portata ideale: 0,3 m consultabile attraverso il sito della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia
  • www.protezionecivile.fvg.it
  • Distanza: 9 Km
  • Periodo migliore: fattibile quasi tutto l’anno.

Descrizione:
È il secondo tratto commerciale del Fella. Tutto ispezionabile a vista. Più semplice del precedente tratto da Ponteperaria a Moggio Udinese, presenta nella prima parte passaggi di II° più lineari, mentre nel resto si snodano i meandri del fiume offrendo tutta l’ampiezza e bellezza del suo letto in buona parte ancora incontaminato.
Ideale come tratto scuola per canoisti che iniziano ad affrontare l’acqua mossa.

Le informazioni ed i consigli forniti, sono indicativi e non esaustivi. Bisogna fare attenzione una volta in loco, perché i fiumi e le rapide cambiano, e qualche informazione può essere già superata nel momento in cui viene scritta. Si ricorda infine che non ci si improvvisa navigatori quando non si è in possesso di attrezzatura, equipaggiamento e nozioni tecniche adeguate.
La scala WW (wildwasser; eau vive; whitewater) internazionalmente riconosciuta dalla ICF (International Canoe Federation) si articola in 6 gradi o classi.
Occorre tener presente che, in un determinato tratto di fiume, le difficoltà variano moltissimo con la portata d’acqua e quindi a secondo della stagione, delle piogge e del disgelo. Variazioni brusche e veloci (anche nel volgere di poche ore) si possono riscontrare in seguito a manovre di chiuse e/o per effetto di ostacoli improvvisi (caduta di alberi e simili). Un fiume con portata troppo scarsa, oppure in piena, non ha classificazione.
Per maggiori informazioni:
Canyoneast
cvogrig@gmail.com
www.canyoneast.it