Chiesa della Santissima Trinità
[secoli XV; XVIII; XIX; XX]
L’edificio, di cui si ha notizia a partire dal 1455, fu nei secoli rimaneggiato: nel 1789 venne aggiunta l’abside, nel 1830 la sacrestia e nel 1930 fu costruito il portico. La chiesa è stata ristrutturata anche in seguito ai danni riportati con il terremoto del 1976. Originariamente l’edificio era dedicato a San Daniele, solamente nel Settecento venne intitolato alla Santissima Trinità.
Presenta un’aula rettangolare con abside quadrata e soffitto a vele. Il portico a pianta quadrata è caratterizzato da un frontone sostenuto da colonne poggianti su un robusto parapetto. La porta architravata è affiancata da due finestre rettangolari. Sul lato sinistro dell’aula sorge la torre campanaria, che si apre superiormente in ampie monofore.
In seguito al terremoto del 1976, sulle pareti della navata centrale, sono emersi alcuni lacerti di affreschi precedenti. Si distinguono quattro strati di pittura appartenenti a diversi periodi: uno strato molto antico di cui rimangono pochissime tracce al di sotto dell’affresco più recente raffigurante l’Adorazione dei Magi; una fascia a motivi zoomorfi, forse del XVI secolo; un’Adorazione dei Magi del XV secolo e uno strato più recente dove appaiono tracce della Vita di Cristo, di epoca cinquecentesca, che viene attribuito a Giampaolo Thanner. Nella nicchia centrale dell’altare si trova il gruppo ligneo, laccato in oro, raffigurante Gesù, la Vergine incoronata e l’Eterno Padre risalente al XIX secolo.
(Testi, raccolta e selezione immagini di Manuela Castagnara Codeluppi)
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC