Canebola - Malghe di Porzûs
Il 7 febbraio 1945 un centinaio di partigiani gappisti garibaldini comandati dal “Giacca” raggiungono le malghe di Porzûs poco distanti da Canebola, dove risiedono 17 osovani comandati da Francesco De Gregori (“Bolla”, zio del cantautore) e da Gastone Valente (“Enea”); qui fucilano senza ragione né giudizio i due comandanti e una donna, indicata come spia da Radio Londra. Nei giorni successivi gli stessi fucileranno nel Bosco Romagno, vicino a Cividale del Friuli, anche altri osovani, tra loro il partigiano osovano (“Ermes”) Guido Pasolini, fratello del poeta Pier Paolo. Un fatto tremendo che segna il punto più disastroso a cui giunge in queste terre la lacerazione fra guerre partigiane. Questo fatto può trovare qualche spiegazione, non certo giustificazione, soltanto in considerazione della tormentata problematica ideologica esistente in questa zona di confine. Tutt’oggi, la prima domenica di febbraio, viene celebrata una cerimonia di commemorazione, alla quale partecipano quasi tutti i partigiani Osovani ancora in vita, testimoni di quel drammatico periodo. Nel 1992, la baita dell’eccidio venne visitata dal Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. In seguito, nel 1997, il regista Martinelli girò il film “Porzûs” ispirato a questi avvenimenti, che suscitò non poche polemiche, ma che contribuì a non far dimenticare questo triste avvenimento. La Malga di Porzûs, a breve riceverà l’attestato di “Monumento Nazionale”.
(Testi, raccolta e selezione immagini di Manuela Castagnara Codeluppi)
ph. Giacomo Toffoletti, Archivio Comune di Faedis
ph. Giacomo Toffoletti, Archivio Comune di Faedis
ph. Giacomo Toffoletti, Archivio Comune di Faedis
Archivio Pro loco Porzus