Scopri cosa fare nelle Valli del Natisone e Torre. Siti d’arte e cultura, tradizioni enogastronomiche e antiche storie, ma anche parchi naturali, tour in mountain bike, grotte leggendarie, trekking transfrontalieri e passeggiate in famiglia. Preparati a un viaggio indimenticabile!
Scopri cosa fare nelle Valli del Natisone e Torre. Siti d’arte e cultura, tradizioni enogastronomiche e antiche storie, ma anche parchi naturali, tour in mountain bike, grotte leggendarie, trekking transfrontalieri e passeggiate in famiglia. Preparati a un viaggio indimenticabile!
Esplora i paesaggi di frontiera delle Valli del Natisone e Torre, stradine di montagna, natura incontaminata, antichi borghi, cime panoramiche e una storia millenaria.
Il torrente Rieca che con direzione nord-est/sud-ovest scende da Luico (in Slovenia) e presso Savogna si unisce al torrente Alberone, a valle del paese di Cepletischis, ha scavato nel corso di molti millenni una eccezionale forra nella roccia carbonatica. Un punto di osservazione del fenomeno geomorfologico è costituito dal ponte sulla strada che scendendo da Cepletischis porta a Grimacco. In questo punto la forra è molto stretta (pochi metri appena) ed è profonda circa 12 metri. C’è la possibilità di scendere per accedere al torrente attraverso un sentiero che si stacca dalla strada in prossimità del ponte, e che in breve giunge all’acqua. Le pareti rocciose strapiombanti modellate dal torrente, l’ombrosità e la freschezza dei luoghi, danno alla forra del Rieca un elevato valore naturalistico e paesaggistico. Anche la vegetazione si è adattata a queste particolari condizioni climatiche, popolando il sito con il caratteristico bosco di forra, nel quale spiccano le specie mesofile e sciafile. Domina il carpino bianco, seguito dal tiglio selvatico e dall’olmo montano. Il sottobosco, ricco di geofile, presenta un gran numero di felci, tra cui emerge la lingua di cervo.
Cepletischis era un tempo l’unica borgata raggiunta da una strada asfaltata, costruita dai soldati durante la prima Guerra Mondiale, c’erano tre fontane, la latteria e diversi mulini, di cui uno ora restaurato e visitabile.
(Testi, raccolta e selezione immagini di Manuela Castagnara Codeluppi)