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4 agosto 2023

Le danze popolari a Resia

Federica Della Pietra

CREATOR STORIES
Ciao! Mi chiamo Federica e domenica 16 luglio sono diventata una ballerina resiana per un giorno.  
L’esperienza con il gruppo Folkloristico Val Resia mi ha insegnato due cose.
La prima: se cercate il paese di Resia sulla mappa del Friuli Venezia Giulia, non lo troverete. Resia infatti non esiste, non come ci si aspetterebbe da un paese qualsiasi.
Immaginatevi la cartina del Friuli e puntate il dito in un angolo dell’estremo nord-est. Qui si trova una valle appartata dove sorgono cinque frazioni ed alcune borgate, tutte accumunate da origini antiche; ai tempi dei Longobardi giunsero da lontano popolazioni di ceppo slavo e in quell’angolo remoto che si trova ora sotto al vostro dito deciso di mettere le loro radici.
Forse sono i mille fiori dei prati di montagna, o il tuono che rimbomba nella vallata, o il fulmine che cade sulle dure vette del Canin: l’identità dei resiani è fatta di colori, ritmo e luce.
Sotto il vostro polpastrello, ancora puntato sulla mappa, sentirete pulsare la vitalità che pervade ciascun resiano da mille generazioni: tutti in Val Resia ballano, cantano o suonano. E lo fanno soprattutto durante il Püst, il Carnevale Resiano.
Il che ci porta alla seconda verità che ho appreso quel giorno: non serve essere ballerini provetti, per danzare in Val Resia!
Muovo i miei primi passi seguendo quelli di Virna e Christian, i nostri insegnati.
“Ascoltate il ritmo”, ci dicono. “Sarà lui ad accompagnarvi”.
Ci proviamo tutti, un po’ impacciati.
Fra i suonatori ci sono i volti giovani della nuova generazione; il futuro della valle che porterà avanti la tradizione.
I piedi battono a terra. Giro, scambio, scambio, giro.
I violini suonano veloci mille canzoni, tutte diverse (ci giura Virna) anche se ad un orecchio straniero sembrano tutte molto simili.
Passi e ritmi ripetitivi che lentamente diventano familiari.
Alla fine, che tu sia portato oppure no, è il ritmo che prende te.
Così ci lasciamo andare, non pensiamo più ai passi ma semplicemente seguiamo il suono delle note che ci indicano la strada.
Al termine dell’esperienza ci salutiamo con grandi sorrisi, l’imbarazzo iniziale ha lasciato il posto a quello che sarà un bellissimo ricordo.
Torno a casa. Spostandomi dall’ingresso al salotto faccio qualche piroetta. Alla fine, sono diventata un po’ resiana anche io.

La Val Resia

Situata nel cuore delle Prealpi Giulie, la Val Resia è un gioiello nascosto, dove una comunità di origine slava ha mantenuto intatte le proprie antiche tradizioni e una lingua unica. Nella località di Prato di Resia, si trova il centro visite del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, una meta perfetta per gli amanti del trekking estivo e delle escursioni invernali con le racchette da neve.

Ad est, la valle è dominata dal maestoso Monte Canin, che svetta a 2587 metri di altezza.
 Resia vanta origini che risalgono al VII secolo, quando un gruppo slavo si stabilì in seguito alle migrazioni degli Avari e dei Longobardi. Oggi, la sua cultura ricca e autentica, come testimoniato dal Carnevale resiano e dal tipico ballo Resiana, è fonte di numerosi studi e curiosità.

Storicamente, la valle è stata sotto la giurisdizione dell'Abbazia di Moggio e ha svolto un ruolo importante nelle strategie di difesa veneziane. Ma Resia non è solo storia e cultura: la sua natura straordinaria offre una biodiversità unica, con una varietà di piante e animali che rendono la Val Resia una destinazione imperdibile per gli amanti della natura.

Questa è una delle sei esperienze proposte da Promoturismo FVG - Discover Val Resia su 6 tematiche importanti per la comunità Resiana, come ad esempio le erbe resiane

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