VIAGGI DIGITALI D’AUTORE: Carlo Sgorlon, il suo Friuli arcaico, tra mito e realtà
Itinerari d'autore: da un’idea di pordenonelegge
Il Friuli di cui Sgorlon racconta esiste: ci sono Cassacco dove nacque e dove sono ambientati Prime di sere ci sono le dolci colline di Attimis e Faedis percorse spesso in bicicletta, Udine dove lavorò e visse e che ritroviamo ne La contrada. C’è la Carnia e la drammatica storia dei cosacchi ne L’Armata dei fiumi perduti, c’è il Vajont ne L’ultima valle, ci sono le tragedie vissute durante le due Guerre mondiali ne La foiba grande).
Ma questo Friuli però contemporaneamente non c’è nella misura in cui questa realtà diventa mito, luogo universale.
Infine il Friuli del si dice, del tamandare, delle dicerie, delle credenze di una civiltà arcaica e contadina percepita come sacra.
C’è ancora il Friuli cantato da Carlo Sgorlon? Non vi resta che provare a scoprirlo.