Una piacevole escursione, che con poca fatica permette di immergersi in un'atmosfera d'altri tempi e scoprire un suggestivo angolo naturale a due passi dal centro storico di Venzone. Fra noccioli, ornielli, carpini, aceri e tigli si raggiungono l'antica chiesa di S. Caterina e dei Santi Giacomo e Anna, ricostruite dopo il terremoto del 1976.
Una passeggiata per le vie di Venzone regala la piacevole sensazione di sentirsi immersi in un’atmosfera d’altri tempi. Ammirando portali e bifore, ci si dirige verso Porta San Genesio, l’uscita esclusi vamente pedonale verso est, dalla quale si può osservare l ’imponente cinta muraria edificata in fasi successive dal XIII al XV sec. Oltrepassato il fossato si percorre via S. Caterina e dopo un breve tratto in salita si abbandona la strada asfaltata e si imbocca sulla sinistra un aereo sentiero che risale il pendio fra noccioli, ornielli, carpini, aceri e tigli. A monte del tracciato alcuni massi mostrano interessanti fenomeni carsici dovuti alla dissoluzione del calcare da parte dell’acqua: la loro superficie presenta alcune piccole cavità ed è percorsa da solchi più o meno paralleli separati da minute creste. Muretti a secco ben conservati affiancano il sentiero; fra le fessure cresce l’asplenio, piccola e graziosa felce, mentre svariate specie di muschi decorano la superficie delle pietre.
In breve si raggiunge una piccola edicola dedicata a Sant’Antonio dalla quale l’itinerario prosegue pianeggiante all’ombra di un filare di noccioli, sostituiti qua e là dal corniolo sanguinello e dal berretto da prete, arbusto dai curiosi frutti rosati a quattro lobi che a maturità mostrano quattro semi arancioni (velenosa). Se si procede senza fare troppo rumore si può osservare qualche capriolo ed ascoltare il ritmico richiamo del cuculo, uccello parassita della cova che depone le proprie uova nei nidi di altri uccelli affidando loro il compito di allevare il proprio piccolo. Si prosegue nella medesima direzione per un breve tratto fino ad incontrare sulla destra un comodo sentiero in leggera discesa; si abbandona quindi il tracciato diritto che si addentra nella Val Venzonassa e si segue il viottolo. Dopo aver attra versato l’ampio pianoro ricoperto da prati, punteggiati dal viola della salvia comune e dal giallo dei ranuncoli, si giunge alla antica chiesa di S. Caterina (sec. X V); distrutta dal terremoto del 1976 venne ricostruita fra il 1986 e il 1987. La bellezza del luogo merita sicuramente una sosta. Alzando lo sguardo verso nord, oltre ad imbattersi in qualche poiana in volo, si possono ammirare i ripidi pendii meridionali del Monte Plauris (all’estrema sinistra Cima Somp Selve), mentre le estreme propaggini occidentali del Monte Ledis / Bedede sfiorano la chiesa.
Nell’area vi sono ancora alcune tracce delle strutture fortificate di età mediovale che percorrevano le pendici del colle fino a congiungersi con le opere difensive del vicino Borgo San Giacomo. Il sentiero prosegue a destra della chiesetta fra tigli, ornielli e carpini e dopo un breve tratto in ripida discesa, conduce direttamente alle spalle della chiesa dei Santi Giacomo e Anna; risalente al X-XI secolo, fu la prima chiesa ad essere ricostruita dopo il terremoto del 1976. Percorrendo la carrozzabile che da dietro la chiesa si dirige verso nord, sulla destra si scorge fra la vegetazione la stratificazione verticale della parete rocciosa soprastante, a testimonianza delle incredibili forze che hanno formato le nostre montagne milioni di anni fa. In breve, dopo aver attraversato l’area di Cjampcjscjel, ricca di testimonianze medioevali con fortificazioni e mura, si giunge al punto di partenza di questa piacevole escursione, che con poca fatica permette di scoprire un suggestivo angolo naturale a due passi dal centro storico di questa bella cittadina.
Una visita al centro storico di Venzone è d'obbligo per completare l'esperienza.
Si consiglia anche una visita al museo Tiere Motus sui tragici eventi sismici del 1976 e alla mostra permanente "BOSC", dedicata ai boschi del Friuli Venezia-Giulia.
Derivante dal livello di difficoltà tecnica e di preparazione fisica richiesti.
In caso di infortuni, il numero da chiamare è il 112 NUE
In tutto il territorio del Friuli Venezia-Giulia sono presenti le zecche, pertanto si consiglia di informarsi sulle tecniche di prevenzione e protezione: Informativa zecche regione FVG
Si raccomanda di portare a casa ogni tipo di rifiuto e di preservare al meglio possibile i luoghi attraversati.
Si ricorda che la raccolta di specie vegetali o parti di esse è proibita all'interno del Parco Naturale e può essere soggetta a vincolo come da L.R. 7/2009 nelle aree esterne. A questo link è possibile consultare l'elenco delle specie protette.
Si ricorda che all'interno delle aree protette i cani devono essere tenuti al guinzaglio.
Raggiungibile con mezzi pubblici
Autobus
Venzone è ben collegata con diverse linee autobus del servizio pubblico. Per conoscere orari e fermate visualizzare il sito di TPL FVG
Treno:
A Venzone è presente la stazione. Per conoscere gli orari dei treni consultate il sito Trenitalia
Dall'uscita dell'autostrada A23 casello Gemona-Osoppo prendere in direzione nord la SR UD 49 "Osovana" in direzione Gemona del Friuli e poi la SS13 in direzione Tarvisio. Dal casello in 15 minuti si raggiunge Venzone
Dall'uscita dell'austostrada A23 casello Carnia prendere in direzione sud la SS52 e, in prossimità del paese di Carnia, proseguire in direzione Udine sulla SS13. Dal casello in 15 minuti si raggiunge Venzone.
A Venzone sono presenti diversi parcheggi. Si consiglia di utilizzare questo parcheggio pubblico e gratuito: Punto GPS
Sono raccomandate scarpe da trekking o da ginnastica, vestiti sportivi e acqua.
Derivante dal livello di difficoltà tecnica e di preparazione fisica richiesti.