LA RICETTA DELLA GUBANA DELLE VALLI DEL NATISONE + IL VINO PERFETTO CHE LA ACCOMPAGNA
La vera Gubana artigianale ha sempre custodito un significato di unione e amore. Per questo motivo, non poteva mai mancare a Pasqua, a Natale e nelle feste più importanti, per esempio, nei matrimoni era immancabile e la novella sposa doveva saperla preparare. Anche nei momenti più difficili questo dolce offriva un tenero respiro di casa. Quando un caro lasciava la famiglia per lavorare all’estero portava il dolce con sé come ricordo. Ma la vera storia della Gubana possiede anche un profondo messaggio conviviale: offrirla all’ospite significava dare il tesoro più prezioso. Un significato profondo che avvolgeva anche un messaggio di speranza e fratellanza.
Etimologicamente parlando è ipotizzabile che il termine gubana sia ricollegabile al verbo sloveno gùbati “increspare, fare pieghe” con riferimento all’arrotolamento del dolce. La prima citazione di questo nome si trova in una poesia goriziana del 1714. In friulano si dice plen come une gubane data la ricchezza del suo ripieno, ma gubana ha assunto anche un uso metaforico in quanto viene utilizzato in riferimento a “una gran fortuna, affari d’oro” e con questo significato il termine gubana, un dolce ora scomparso, è attestato anche in veneziano
Ingredienti
per l'impasto lievitato
- 250 gr di farina 00
- 50 gr di farina manitoba
- 1 cucchiaino di lievito di birra secco
- 2 cucchiai di grappa
- 100 ml di latte
- 1 uovo
- 40 gr di burro morbido a temperatura ambiente
- 2 cucchiai di zucchero
- 1 cucchiaino di sale
per il ripieno
- 70 gr di noci
- 70 gr di uva passa
- 50 gr di nocciole tostate senza pelle
- 50 gr di pinoli
- 1 scorza di limone grattugiata
- 1 scorza di arancia grattugiata
- 100 gr di biscotti secchi o amaretti
- 60 ml di rum
per la decorazione
- 1 albume d'uovo
- zucchero semolato qb
Procedimento
La sera prima preparate il ripieno: ammollate l’uva passa nel rum assieme alla scorza di un limone e di un’arancia grattugiate.
Tritate al coltello le noci e le nocciole, tostate i pinoli e tritate i biscotti. Radunate il tutto, compreso il rum, in una ciotola e mescolate fino a quando il composto non risulterà ben umido e amalgamato. Se necessario, aggiungete ancora un po’ di liquore. Riponete poi una notte in frigo a riposare.
Il giorno seguente preparate l’impasto: in una nuova ciotola, sbattete l’uovo intero assieme al burro ammorbidito, allo zucchero, alla grappa e al latte.
Versate in una ciotola o nella planetaria le due farine mescolate al lievito. Aggiungete gradatamente la parte liquida amalgamata in precedenza. Mescolate o azionate la planetaria al livello più basso di velocità, quindi aggiungete il sale e impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio. Formateci una palla, riponetela in una ciotola, coprite e lasciatela lievitare per 3 ore in un luogo caldo e lontano da correnti d’aria.
Se avete a disposizione una macchina del pane, versate nel cestello della vostra macchina del pane il composto liquido. Versate poi le farine miscelate e il lievito. Selezionate il programma “solo impasto”. Dopo 3 minuti d’impasto aggiungete il sale.
Una volta lievitato l’impasto, infarinate la spianatoia e tirate la pasta con un mattarello. Dovrete formare un cerchio dello spessore di circa mezzo centimetro. Spalmate a quel punto su tutta la superficie del cerchio di pasta il ripieno di frutta secca e biscotti aromatizzato al rum preparato il giorno prima. Arrotolate il tutto ben stretto fino ad ottenere un salsicciotto. Per ottenere la tipica forma della gubana, arrotolate il salsicciotto ottenuto a chiocciola.
Rivestite una teglia con della carta forno e adagiateci dentro la gubana appena formata. Copritela con un telo e lasciatela lievitare per 2 ore al caldo e al riparo da correnti d’aria.
Sbattete un bianco d’uovo con una forchetta. Spennellate la superficie della gubana con il bianco d’uovo e spolveratela con lo zucchero semolato. Lasciatela poi riposare una decina di minuti.
Scaldate il forno a 200° in modalità statica. Infornate la gubana e cuocetela a 200° per i primi 15 minuti. Poi proseguite la cottura a 180° per altri 15 – 20 minuti. Fate la prova stecchino per controllare la cottura.
Una volta cotta, lasciate raffreddare la gubana su una gratella. Si consiglia di consumarla il giorno dopo, quando tutti i sapori e i profumi si saranno ben amalgamati. Servitela bagnata con un po’ di grappa alle prugne.
IL NOSTRO ABBINAMENTO:

Il Picolìt, considerato “oro potabile”, è un antichissimo vitigno autoctono arrivato fino ad oggi grazie all’intuito e all’opera del Conte Fabio Asquini di Fagagna che nel Settecento lo salvò da sicura scomparsa e contribuì a farlo apprezzare presso le principali corti d’Europa. Il nome Picolìt deriva dalle piccole dimensioni dell’acino e del grappolo e dalla scarsa capacità produttiva dovuta al fenomeno frequente dell’acinellatura o aborto floreale, per questo motivo viene spesso coltivato assieme al Verduzzo. Dalla sua vinificazione in purezza si ottiene un vino dal colore giallo paglierino carico, fruttate note di pesca e castagno, fiori di campo e mandorla, un palato strutturato ed elegante, con un corpo pieno. Ottimo l’abbinamento con i dessert, in grado di valorizzare il gusto dei formaggi erborinati e stagionati, abbinandosi bene anche con gli antipasti a base di salumi e foie gras.
Per scoprire dove acquistare i prodotti che servono a realizzare la ricetta, i ristoranti che la propongono e i vini in abbinamento lungo la STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DEL FVG STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DEL FVG