Dopo aver percorso alcune decine di metri dalla Forca di Lanza si giunge all'inizio del "Via delle Trincee", sotto la cresta del massiccio dello Zermula. Qui si trovano i primi resti della Grande Guerra: si possono infatti facilmente identificare un muretto protettivo (parzialmente crollato), alcune basi in cemento e soprattutto una gigantesca iscrizione risalente all'agosto 1916 e l'imbocco di una galleria militare.
Per quanto riguarda l'iscrizione, si tratta di una preziosa testimonianza lasciata dal 35° Battaglione Alpini Susa, incluso nel 3° Reggimento proveniente dal Piemonte. I soldati, dopo la conquista di Gorizia, scolpirono sulla roccia della montagna la seguente frase celebrativa: "L'Alpe di Carnia fosse del Piemonte quale l'amore con valore gli Alpini del Battaglione Susa qui voglion difesa da l'ingiuria nemica. E oggi che da l'oriente insieme col sole appare la gloria di Gorizia risorta gridano non la speranza ma la certezza della gloria d'Italia. Ag. 1916".
Accanto all'iscrizione è ben visibile l'apertura della galleria militare che, scavata fino a perforare la parete opposta della montagna, conduce ad un osservatorio. Nonostante si siano verificati dei piccoli crolli (specialmente al centro, consigliabile l'uso del caschetto protettivo), si può attraversare senza particolari difficoltà. Dopo circa 15 metri si sbuca sull'altro versante della montagna. Da questo punto privilegiato si possono ammirare tutte le cime a settentrione nonché il sottostante Passo di Cason di Lanza. Tornando indietro, sopra l'imbocco della galleria, si possono osservare le assi di legno e lo strato di cemento utilizzato per rafforzare il soffitto e prevenire eventuali crolli.