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2 ottobre 2020
Debora Scapolan

Sesto al Reghena: nella terra degli abati

Ci troviamo in un dei borghi più belli d’Italia, al confine tra Friuli e Veneto. In questa zona, ricca di flora e corsi d’acqua, verso la metà del VIII secolo venne fondata l’Abbazia Benedettina di Santa Maria in Sylvis, simbolo del borgo e suo centro spirituale e culturale.
Al complesso fortificato con mura e fossati si accede tramite la Torre Grimani. Gli edifici all’interno del cortile (la cancelleria, la torre e il palazzo del comune) furono costruiti tra il XII e il XIII secolo. Una visita merita la Chiesa romanica di Santa Maria, che conserva splendidi affreschi, alcuni dei quali attribuiti a pittori della scuola di Giotto. La cripta invece ospita l’urna con le reliquie di Santa Anastasia.
Tornando all’esterno è possibile passeggiare lungo il percorso ad anello nel parco che costeggia il fiume Reghena, arrivando nell’area di un magnifico giardino all’italiana.
Fuori dalle mura dell’Abbazia troviamo varie abitazioni di pregio come: Palazzo Corner o Burovich e Villa Fabris Zanardini, esempi di architettura del Settecento.
Gli amanti della natura potranno passeggiare lungo il sentiero dei Prati Burovich, ricchi di flora autoctona habitat perfetto per l’avifauna locale, che portano fino al lago delle Premarine, ex cava opportunamente ripristinata .
Consigliata una visita durante la manifestazione musicale Sexto ‘nplugged, ambientata nel complesso dell’Abbazia.
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Debora Scapolan

Sono una dottoressa ambientale. La passione per i viaggi si e' unita a quelle per i video e la fotografia, per raccontare al meglio le mie esperienze di turismo slow e culturale.

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